Riforme Istituzionali
Rassegna stampa
 
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il manifesto - 22/12/1999

di Romano Nobile

Cosa fare coi referendum? Una proposta

Sul manifesto del 16 dicembre Stefano Mele, della sinistra Ds, dava un giudizio negativo, che condivido, su come interviene la sinistra politica e sociale sul tema dei diritti e della solidarietà nel lavoro alla vigilia dei referendum radicali. Critica radicale e passività non hanno mai approdato a qualcosa di buono, per cui ben venga l'idea di progettare e costruire nuove regole per dare garanzie ai lavoratori anche nei nuovi scenari di esasperata flessibilità imposti dal liberalismo e dalla mondializzazione. Vi è però un ma: che facciamo coi referendum?

 Assieme ad altri compagni, abbiamo già scelto di costituire un "Comitato politico per l'astensione" che, sono sicuro, a molte organizzazioni politiche (anche di sinistra) farà storcere il naso, ma che troverà l'adesione di tanti cittadini elettori. Il Comitato, che sarà operativo quando avrà ricevuto un adeguato numero di adesioni, si propone di contribuire a battere la pericolosa operazione dei referendum che vede uniti, con mezzi pubblicitari non indifferenti, radicali, imprenditori, destre (e Lega) nel tentativo di annullare grossi pezzi dello "stato sociale" ponendo nel nulla garanzie e diritti conquistati dai lavoratori e dai cittadini in tanti anni di lotte.

 Si vuole, anche, denunciare l'uso subdolo dello strumento democratico del referendum da parte dei promotori, e in particolare l'impiego di "pacchetti di quesiti" spesso oscuri e contraddittori, concernenti le materie più disparate, che disorientano gli elettori inducendoli ad esprimere un sì o un no generico basato sulle simpatie o antipatie verso le organizzazioni promotrici piuttosto che sui contenuti reali dei quesiti e sui loro effetti.

 L'obiettivo del Comitato non è solo quello di salvare i diritti di lavoratori e cittadini evitando che i referendum raggiungano il quorum, ma anche quello di promuovere una campagna di massa contro il neo-liberismo liberticida che licenzia i lavoratori per "salvare" l'occupazione, che fa lievitare i canoni d'affitto per poi elargire elemosine alle famiglie che non riescono più a pagarli, che svende al monopolio privato i pezzi più appetibili e produttivi dello Stato, che non esita a unirsi al razzismo pur di raggiungere i suoi obiettivi, che si bea di un antisindacalismo viscerale.

 Nel corso della campagna si potrà anche proporre e sollecitare il varo di un provvedimento legislativo per un nuovo "statuto" che ridefinisca nel modo più ampio possibile regole e garanzie a tutela dei lavoratori anche nei settori "atipici" e in armonia con le trasformazioni tecnologiche e organizzative in atto.

Per adesioni al Comitato tel./fax 06 5131400



 
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