E improvvisamente... tutti astensionisti.
Ma sappiamo bene che la sconfitta dei referendum può venire
soltanto dalla sinistra, quella vera.
Con l'ennesima "scelta di campo" imposta al quadro politico, la battaglia
contro i referendum radicali è paradossalmente divenuta più
difficile.
Le motivazioni addotte da Berlusconi per spiegare la scelta dell'astensione,
impedire la rivincita al centro-sinistra, non avranno infatti presa
su gran parte dell’elettorato di destra che non si farà sfuggire
l'occasione di votare contro i diritti dei lavoratori, contro il diritto
alla rappresentanza politica, contro i sindacati, contro i magistrati.
Mentre per coloro che intendono tenere in vita il Governo Amato a tutti
i costi, il raggiungimento del quorum potrebbe costituire una vittoria
in grado di far riprendere il fiato.
Questo per dire che Berlusconi non ha certamente fatto un favore a
chi propone di astenersi sin dalla prima ora.
Ma proprio per questo la sinistra, quella vera, quella che difende
i diritti di tutti, sia che si tratti dell'art. 18 come del diritto alla
rappresentanza politica, non deve cadere nell'errore di farsi schiacciare
da questa logica di contrapposizione tra il Governo e Berlusconi che nulla
ha a che vedere con i referendum.
Continuare la battaglia per l'astensione, quindi, consapevoli che si
può vincere soltanto se riusciremo a comunicare i NOSTRI contenuti.
Una battaglia che si può vincere soltanto se riusciremo a far
capire al corpo sano della società il contenuto autoritario, antipopolare,
antidemocratico e anticostituzionale dell’intera iniziativa referendaria.
Se non riusciremo in questo avremo perso, perché dalla destra
del paese, nonostante tutte le contraddizioni interne al Polo, possiamo
soltanto attenderci un VOTO DI DESTRA.
Dobbiamo puntare tutto sulle nostre forze, sulla nostra capacità
di minoranza politica d'interagire con tutta quella parte di società
che non riconosce e rifiuta l'attuale quadro politico fatto di finte contrapposizioni
destra-sinistra.