Riforme Istituzionali
Rassegna stampa
 
http://www.malcolmx.it/riforme/indexint.htm


Rassegna del Chi è che attenta ai diritti politici dei cittadini?


REFERENDUM: CACCIARI, LOGICO ACCORPARLI CON LE REGIONALI

Venezia, 14 feb. (Dall'inviato dell'Adnkronos Dario Converso) - Massimo Cacciari, dei Democratici, non ha dubbi: referendum ed elezioni regionali si debbono svolgere lo stesso giorno. ''A me parrebbe del tutto logico, e dal punto di vista di chi vuole sotenere il referendum elettorale, anche favorevole per garantire il raggiungimento del quorum. Sarebbe rischioso -ha detto Cacciari all'Adnkronos- andare a votare per il referendum a due mesi dalle elezioni''. L'accorpamento, ha aggiunto, garantirebbe il raggiungimento del quorum, ''almeno per i referendum fondamentali, cioe' quelli elettorali. Non vedo perche' non si possa fare, avere due schede o tre cosa cambia?''.
Cacciari non crede che in questo modo si possa creare confusione: ''tanto -ha detto- di questi referendum si parlera' comunque durante la campagna elettorale, direttamente o indirettamente. Non capisco quindi l'utilita' di posticiparlo, dal punto di vista proprio dei proponenti dei referendum. Comunque, non saranno certo queste le cose che cambiano qualcosa nel nostro paese''.


REFERENDUM: PDCI, SI' AD ACCORPAMENTO CON REGIONALI

(ASCA) - Roma, 14 feb - ''Sta crescendo nel paese uno strano dibattito sulla data di svolgimento dei referendum. Forse non tutti ricordano le polemiche sulle continue votazioni che si svolgono qui in Italia e sull'enorme dispendio di denaro pubblico ad ogni consultazione, si parla di migliaia di miliardi. Andare a votare due volte in pochi mesi contribuirebbe anche ad aumentare la distanza tra politica e cittadini''. Lo sostiene il coordinatore del PDCI, Marco Rizzo, per il quale ''Accorpare le elezioni regionali con i quesiti referendari, ridotti a sette, sarebbe un atto di buon senso e di onesta' politica. D'altronde i temi sollevati dai referendum sono temi squisitamente politici che si possono affrontare nel contesto di una campagna elettorale per le regionali''.


Corriere della Sera - 17/02/2000

REFERENDUM E REGIONALI / Il Viminale insiste: così si risparmiano 300 miliardi. Amministrative, i verdi corrono da soli a Napoli e a Venezia
 
Voto unico, duello tra Democratici e radicali
 
Il ministro Bianco: sì all'accorpamento, anche An è favorevole. Il leader riformatore contrario: alle urne a fine maggio

G. Fre.
Il ministro degli Interni Enzo Bianco insiste: «I referendum si possono svolgere insieme con le regionali il 16 aprile». Anche se il capo dell'opposizione è contrario? «La stragrande maggioranza dei partiti è d'accordo - spiega il ministro -. E' vero che c'è il no di Berlusconi, ma Fini, quando ne abbiamo parlato, mi ha detto che lui è favorevole ad accorpare le consultazioni. I popolari sono velatamente contrari, ma si adegueranno alla maggioranza. Poi non sapete quanto risparmieremmo: 300 miliardi. Dunque...». E' anche un po' seccato Bianco perché il suo collega e ministro per le Riforme Antonio Maccanico ha detto in un'intervista che per i referendum c'è tempo fino a giugno e che ormai è praticamente scontato che non si possono accorpare: «Fino a prova contraria - replica secco Bianco - la competenza è del ministro degli Interni».
La decisione però non è ancora presa. Bianco riferirà dell'esito dei suoi colloqui con le forze parlamentari già domani mattina in consiglio dei ministri. Ieri intanto ha incassato un altro no all'ipotesi dell'accorpamento. E' quello di Marco Pannella ed Emma Bonino, che ha incontrato nella sede dei radicali. Mentre gli altri promotori dei referendum come Mario Segni sono favorevoli all'accorpamento, Pannella avanza invece la sua richiesta sulla data da scegliere: «Noi abbiamo proposto che si voti in una data da scegliere tra la penultima e l'ultima domenica di maggio (il 21 e il 28 maggio), in modo da evitare così anche non solo ogni accavallamento con campagne elettorali ma anche con ogni problema che coinvolga la scuola e le ferie scaglionate che iniziano a giugno». Pannella, che ha chiesto a Bianco i tempi per «una campagna elettorale ad hoc per i referendum», annuncia che si riserva di «sollevare conflitti di potere con il governo» se questa condizione, che giudica imprescindibile per la validità e la legalità della prova referendaria, non sarà rispettata.
Proprio nelle stesse ore, dalla sede dei Democratici, è partito un appello per l'accorpamento delle date delle regionali e dei referendum, sul modello americano dell'election day. «O si verifica che si può fare la riforma elettorale in Parlamento, e allora saremmo i primi a chiedere di rinviare a giugno i referendum - spiega il leader dei Democratici Arturo Parisi - o tanto vale farli insieme alle regionali: così si risparmia». La verifica sulla possibilità di procedere per via parlamentare però va fatta molto in fretta, secondo i Democratici: entro il 26 febbraio, data ultima del decreto del presidente della Repubblica per permettere lo svolgimento dei referendum il 16 aprile. E le chance di trovare un accordo sulla legge elettorale sembrano davvero poche se il ministro Zecchino (Ppi) e Enrico Boselli, segretario dello Sdi, si schierano addirittura per il modello tedesco (proporzionale più cancellierato).
Non è soltanto la materia referendaria quella su cui si divide la maggioranza. E se i democratici stanno pensando di schierarsi per il sì, oltre che sul referendum antiproporzionale, anche su quello che riguarda le trattenute sindacali, i verdi aprono un altro fronte di scontro.
Il movimento di Grazia Francescato non ha accettato l'esclusione dei verdi dalla distribuzione delle candidature per le regionali e le amministrative nelle grandi città. E annuncia battaglia. Presenterà i candidati verdi sia a Napoli che a Venezia: correranno al primo turno per la poltrona di sindaco Alfonso Pecoraro Scanio e Gianfranco Bettin. «I Ds non hanno capito - ha detto Pecoraro Scanio - che non accettiamo più la diarchia Ds-Ppi. Io non sono stato eletto in un collegio Ds e non sono ricattabile, e non lo è nemmeno Francescato che non è interessata ad entrare alla Camera».
 



Referendum anticostituzionali: non abbassare la guardia.
Comunicato-denuncia del Comitato Politico per l'Astensione ai Referendum

Dopo il pronunciamento della Consulta che ha dichiarato l'ammissibilità di sette quesiti abrogativi, alcuni dei quali chiaramente lesivi di principi costituzionalmente protetti, da più parti è stata avanzata la richiesta di accorpare il voto per le regionali e per i referendum in un'unica data.
Laddove si dovesse procedere in tal senso, il CO.P.A.R. denuncia, sin da ora, la violazione dell'art. 48 Cost., nel quale si afferma che l'espressione elettorale dei cittadini deve essere libera e segreta.
Accorpando le due diverse consultazioni in un'unica data, gli elettori, eventualmente intenzionati a partecipare alla sola consultazione elettorale per le regionali, si vedrebbero costretti a dover manifestare esplicitamente la loro volontà di astenersi attraverso il non ritiro delle schede per i soli referendum. Una forma d'identificazione e, quindi, una forma di pressione indebita in grado di condizionare le scelte di comportamento permesse dall'art. 75 della Cost. per la sola consultazione referendaria.
Ci permettiamo di ricordare, a chi propone modelli di election day applicati in contesti istituzionali diversi dal nostro, che l'art. 75 della Costituzione prevede la non approvazione dei quesiti abrogativi a seguito della mancata partecipazione alla consultazione referendaria della maggioranza dei cittadini. Non sono quindi comprensibili comportamenti lesivi, anche soltanto di tipo ostruzionistico, riguardo ad un modo di espressione della volontà dei cittadini chiaramente previsto dalla Costituzione.
Si rivolge l'invito, pertanto, a vigilare sul comportamento degli Organi istituzionali interessati, in primo luogo del Ministro degli Interni Enzo Bianco, in prima fila nel sostenere l'opportunità dell'accorpamento delle due scadenze elettorali, per impedire che vengano compiuti atti in grado di alterare l'esito della consultazione referendaria, in palese violazione dei diritti politici dei cittadini sanciti in Costituzione.

Roma 17 febbraio 2000

CO.P.A.R.: web.tiscalinet.it/astensione  - astensione@tiscalinet.it



 
Indice "Rassegna Stampa"