Riforme Istituzionali
Rassegna stampa
 
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L'Espresso - 17/02/2000
 
REFERENDUM / SONDAGGIO SWG: alla ricerca del quorum perduto
L'87,5 per cento degli elettori sa che si voterà. Ma solo un terzo ha già deciso di andare alle urne. Comunque, per dire no ai licenziamenti
 
di Telesio Malaspina

Nonostante quel che pensano i radicali, la stragrande maggioranza dei cittadini italiani (87,5 per cento) sa che tra qualche mese sarà chiamata a esprimere il suo parere su un nuovo pacchetto di sette referendum. Ma sulla decisione di andare a votare o no, a differenza di quel che sostengono alcuni politologi, c'è ancora grande incertezza. Secondo la Swg, che lunedì 7 febbraio ha sondato un campione rappresentativo di 600 soggetti, solo il 34 per cento degli intervistati andrà sicuramente alle urne e non al mare: dunque la percentuale di chi farà di tutto per far mancare il quorum e di chi ancora vagola nell'incertezza è molto alta.

A giudicare dalle risposte alle domande della Swg, invece, gli schieramenti - tranne in un caso, quello del rimborso per legge ai partiti delle spese elettorali - sono molto chiari e delineati. Eccoli.

MAGISTRATI. A differenza di ciò che molti pensano, il referendum non mira a cancellare la separazione delle carriere tra magistrati dell'accusa e magistrati giudicanti, ma solo ad abrogare alcune norme in vigore sul passaggio dalla funzione di giudice a quella di pm e viceversa (per esempio non potrà più avvenire su richiesta solo dell'interessato). Data la complessità del quesito e la scarsità di informazioni in proposito, la Swg ha preferito una domanda meno precisa chiedendo tout court al campione se è d'accordo o meno con la separazione delle carriere dei magistrati: il 62,8 per cento dice di sì. Per le stesse ragioni non sono state formulate domande sugli altri due quesiti riguardanti argomenti di giustizia (incarichi extra-giudiziari, sistema elettorale del Csm).

GIUSTA CAUSA. Anche in questo caso, secondo la Swg, la scelta è netta. E alquanto prevedibile. Il 56,6 per cento del campione non vuole cancellare quella norma che obbliga il datore di lavoro a riassumere il lavoratore licenziato senza una giusta causa riconosciuta dal giudice; il 31,4 per cento è di parere opposto; gli incerti raggiungono quota 12. Anche sull'altro quesito sociale ammesso dalla Corte costituzionale, il responso è netto: il 63,3 per cento degli intervistati non vuole più la trattenuta obbligatoria sulla busta-paga delle quote di iscrizione ai sindacati; al 25,2 si fermano i no; 11,5 per cento gli indecisi.

ELEZIONI. Abolire il 25 per cento di quota proporzionale ancora presente nella legge elettorale? Il 51 per cento dice sì, ma la fascia di incerti è molto alta, 25,3. Eliminare il rimborso ai partiti delle spese elettorali? 49,2 per cento di sì e indecisi secondo la media: 12,8; il 38 per cento, invece, non ne vuol sapere. La Swg ha incrociato le risposte ai quesiti con le preferenze di voto e confermato la natura molto politica dei sì e dei no.



 
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