Riforme Istituzionali
Rassegna stampa
 
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La Repubblica - 03/03/2000

I radicali "tentano" i Ds
Folena: si può dialogare
Il numero due di Botteghe Oscure raccoglie l'invito della Bonino
Umberto Rosso
 
ROMA - L'ospite d'onore, il big più atteso, ora è Walter Veltroni. Che il segretario diessino appena rimesso piede in Italia dopo il viaggio africano possa, già oggi pomeriggio, tuffarsi nella bagarre della convention radicale, non è ancora certo. Probabilmente alle truppe di Pannella e Bonino, che fino a domenica si "accampano" all'Ergife, il leader della Quercia parlerà domani. Ma che proprio lui sia diventata la "guest star" politica della convention dà il segno del ribaltone: tramontata l'alleanza con il Polo, si riaprono i giochi fra radicali e centrosinistra. Non per le regionali - la Lista Bonino marcerà da sola - ma per il "dopo" 16 aprile il confronto si è rimesso in moto.
Lo conferma anche Pietro Folena, che proprio in un'intervista a Radio Radicale dà appuntamento al tandem radicale: "E' all'ordine del giorno il confronto sulle cose, sui problemi. E' questa la piattaforma su cui all'indomani delle regionali ci potremo ritrovare". I capi del Polo, invece, danno forfait. Berlusconi non metterà piede all' Ergife, "non ci vado proprio, dopo le ultime perfomance di Marco Pannella", ovvero lo scambio di accuse al veleno con il leader del Polo. Più diplomatico Gianfranco Fini, "sono stato invitato all'ultimo minuto, ho già altri impegni". Così, escludendo Casini e Buttiglione che stanno ancora festeggiando lo scampato pericolo dell'accordo con gli "infedeli", all'assemblea dei radicali a far da sponda non resta che il centrosinistra. E' stato invitato Arturo Parisi, anche se sul nodo giustizia Democratici e radicali sono lontani anni luce, e sopratutto Walter Veltroni: al capo di Botteghe Oscure il compito di riannodare il filo con Marco ed Emma.
Un filo che in realtà non si è mai spezzato del tutto, anche nei momenti più caldi della trattativa con il Polo. A tenere in piedi il contatto la coppia D'Alema-Bonino, perché più che dal Bottegone le residue comunicazioni con i radicali sono transitate da Palazzo Chigi. Per diverse ragioni. Intanto perché nel quartier generale diessino hanno vissuto come uno schiaffo il tavolo aperto con Berlusconi. Pietro Folena aveva teso per primo la mano ai libertari della rosa, incassando però solo le sprezzanti critiche dei cossuttiani e un'alzata di spalle di Pannella, che infatti ha preso a flirtare con il centrodestra. E a Botteghe Oscure l' hanno presa male. Del resto, ad Emma Bonino non era piaciuta per niente la relazione di Veltroni al congresso ds di Torino, piena di no ai referendum e con la svolta terzomondista che alla "pasionaria" è apparsa tardiva e strumentale. Senza contare i tanti appuntamenti mancati che l'eurodeputata addebita a Walter, "ogni volta che mi incrocia a Strasburgo mi promette "noi dobbiamo parlare" e poi regolarmente non si vede più".
Più facili i contatti invece con D'Alema, anche in nome del passato da commissaria europea e dei tentativi del governo di trovare comunque un ruolo internazionale alla Bonino, nel corso del braccio di ferro dell'estate scorsa che si concluse poi con la defenestrazione da Bruxelles. Una chance sulla scena internazionale che adesso si può ripresentare: c'è in ballo per l'Italia un posto all'Onu, e a Palazzo Chigi il nome di Emma torna a brillare. Più difficili invece i contatti con Pannella, che i ds considerano l'ultrà della (fallita) trattativa con Berlusconi, anche se ora il deputato verde Cento lancia la "provocazione" del voto del centrosinistra per Marco, candidato della lista Bonino in Campania.
Ma, provocazioni a parte, con le liste dei radicali alle regionali il centrosinistra tira un sospiro di sollievo, la grande alleanza con il Polo rischiava di trasformarsi in un rullo compressore. Un patto che, secondo Pietro Folena, aveva come cemento qualcosa che la Bonino e Pannella non potevano accettare, "l'ostilità, l'odio nei confronti di noi della sinistra". Ora è di nuovo tempo di confronto, fra radicali e ds: "Non è all'ordine del giorno un'alleanza speculare a quella con Berlusconi. Ci sono delle differenze sui contenuti ma anche punti di vicinanza. E a noi interessa dialogare fra diversi".


 
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