Comunicato Stampa
Ai mezzi d’informazione
Per conoscenza:
Commissione Parlamentare per l'Indirizzo
Generale e la Vigilanza dei Servizi Radiotelevisivi - Palazzo San Macuto,
via del Seminario 76 - Roma
Autorità per le Garanzie
nelle Comunicazioni - Centro Dir., Isola B5 - 80143 Napoli
RAI Radio Televisione Italiana
- Viale Mazzini, 14 - 00195 Roma
Il Comitato Politico per l’Astensione ai Referendum in data 8 aprile ha già pubblicamente denunziato l’inspiegabile ritardo con il quale la Commissione Parlamentare per l'Indirizzo Generale e la Vigilanza dei Servizi Radiotelevisivi ha fissato le disposizioni di attuazione della disciplina in materia di comunicazione politica e di parità di accesso ai mezzi di informazione relative alla campagna per i referendum abrogativi della primavera 2000.
A questo ritardo, che non permetterà ai soggetti
politici eventualmente non riconosciuti dalla Commissione di poter ricorrere
contro tale decisione in tempi utili, si deve aggiungere che ad oggi non
è ancora dato di conoscere l’elenco dei soggetti politici riconosciuti
dalla Commissione Parlamentare per la partecipazione ai programmi di comunicazione
politica e della trasmissione dei messaggi politici autogestiti da effettuarsi
sulle reti RAI.
Ricordiamo, inoltre, che la scadenza dei termini
per la presentazione della documentazione da parte dei soggetti politici
cadeva in data 11 aprile 2000. L’Ufficio di Presidenza della Commissione
Parlamentare si è riunito soltanto il 18 aprile senza per altro
giungere ad alcuna conclusione e/o comunicazioni ufficiali.
In quest’ambito d’incertezza, la RAI ha di fatto
iniziato una serie di confronti fra le diverse posizioni, scegliendo i
soggetti politici confidando, evidentemente, sulla propria capacità
d’individuare gli stessi secondo i principi fissati dalla delibera del
29 marzo 2000 della Commissione.
Il Comitato, inoltre, segnala il comportamento tenuto
dal TG1 RAI in occasione del congresso straordinario dei radicali.
Nel TG delle 13.30 del 22 aprile 2000, lo spazio
per la cronaca dal congresso radicale è stato di fatto utilizzato
per far illustrare le ragioni del Sì ai referendum del 21 maggio,
con particolare attenzione al quesito elettorale.
Tale approfondimento, in una sola direzione, non
può essere inquadrato nella corretta ripartizione degli spazi tra
le diverse opinioni. Sempre nello stesso contenitore, infatti, si è
svolto un confronto alla pari tra le posizioni del Sì e del NO relativamente
al quesito elettorale.
CO.P.A.R. – Comitato Politico per l’Astensione ai Referendum
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