POZZUOLI (p.c.) - Gaetano De Carluccio, baffuto segretario della commissione
elettorale di Pozzuoli, non immaginava che sarebbe diventato un caso destinato
a fare rumore. Sofia Scicolone, in arte Sophia Loren, è stata cancellata
dagli elenchi dell'anagrafe elettorale del comune flegreo, prima "vittima"
illustre del decreto pulisci-liste varato il 10 maggio scorso. "Emigrata"
di lusso da oltre 30 anni negli Stati Uniti, residente a Ginevra, Sophia
Loren, in Ponti, non ha mai comunicato il suo nuovo indirizzo all'estero.
E il Comune, non senza qualche esitazione, ha deciso di depennare il nome
della diva. Gli impiegati dell'ufficio elettorale, che ha sede nel rione
Monte Ruscello, si sentono sotto accusa. "Ma quale cattiveria, quale mancanza?
Non abbiamo fatto altro che applicare la nuova legge. Un'eccezione per
lei voleva dire un torto agli altri 289 che sono all'estero", quasi si
giustifica De Carluccio. "Del resto - puntualizza con un sorriso - non
è mai venuta a votare a Pozzuoli".
La Loren venne a Pozzuoli nell'85, per una visita-lampo di 14 ore alla
sua città messa in ginocchio dal bradisismo. Ma è mancata
all'invito per l'inaugurazione del nuovo cinema "Sala Sophia" due anni
fa e non ha mai risposto al sindaco, Gennaro Devoto, che voleva consegnarle,
a nome dell'intera cittadinanza, l'onorificenza di "Dama della Gran Croce",
una sorta di cavalierato al femminile. "I puteolani l'amano, nel bene e
nel male. Per la verità ha un po' deluso le aspettative della città"
spiega in tono polemico il primo cittadino, "comunque noi siamo qui, Pozzuoli
non si sposta". Alessandra Mussolini, però, focosa nipote deputata
di An, se l'è presa a male. "Un'ingiustizia, e purtroppo sono certa
che non sarà l'unica. Il decreto così come è stato
approvato è inaccettabile. Per protesta non andrò a votare".