Riforme Istituzionali
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il manifesto - 06/10/2000
 
L'emendamento bocciato

La modifica al progetto di legge elettorale proposta dalla destra, e bocciata, avrebbe vietato il "voto disgiunto", cioè la possibilità di votare nel maggioritario il candidato di collegio sostenuto da una coalizione e nel proporzionale un partito esterno a quella stessa coalizione. Si tratta di una regola studiata apposta per consentire agli elettori del Prc di votare per i candidati ulivisti pur sostenendo Rifondazione nel proporzionale. Proprio per sottrarre questa possibilità, del resto, il centrodestra mirava a eliminare il "voto disgiunto". I tecnici della maggioranza sono però alle prese, in queste ore, con una marchingegno assai più complesso. La legge Franceschini-Villone porta i collegi maggioritari dal 75% al 50% dei seggi. In questo modo, però, si assottiglierebbe il numero di seggi assegnati ai piccoli partiti in virtù del potere di condizionamento garantito dal maggioritario. Nasce di qui una parte della resistenza alla riforma elettorale. La scappatoia a cui si sta lavorando permetterà di modificare la proporzione tra maggioritario e proporzionale senza toccare i collegi, cioè la rendita di posizione dei partiti minori.



 
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