Riforme Istituzionali
L'Opinione
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17/05/2001
Franco Ragusa
I seggi vacanti di Forza Italia? Senza dubbio alle liste del Polo.
Ha decisamente ragione Berlusconi: i seggi che Forza Italia non può
vedersi assegnare per mancanza di candidati non possono andare alle liste
avversarie.
Si tratta soltanto, quindi, di definire i criteri che possano permettere
di identificare le liste "amiche" al fine di spostare verso di loro questo
surplus di eletti.
E ancora una volta, ha decisamente ragione Berlusconi: nulla di più
semplice! Forza Italia, infatti, fa parte di una coalizione e, quindi,
che problema c'è ad assegnare i seggi alle liste che fanno parte
di questa coalizione?
DECISAMENTE nessuno.
Benissimo: di quale coalizione si tratta? chi vi appartiene? con quale
simbolo si è presentata agli elettori?
Presumibilmente, dovrebbe trattarsi del simbolo "Berlusconi presidente".
Le liste amiche, quindi, dovrebbero far riferimento al simbolo "Berlusconi
presidente".
Ma questo simbolo non compare nel proporzionale, bensì solo
nelle consultazioni di tipo uninominale.
Se ne deduce, allora, che i candidati che si sono presentati con questo
simbolo debbano far riferimento, in primo luogo, alla lista Forza Italia,
nonché a tutte le altre liste che si dice far parte della medesima
coalizione.
Ma se questi candidati appartengono, per il legame di coalizione, a
queste liste, per quale motivo non risultavano collegati alle liste medesime?
Va be', facciamo finta di nulla.
Ma appurato che i candidati uninominali si sono presentati con un simbolo
di coalizione, e che questo simbolo viene invocato per decidere dell'assegnazione
dei seggi che Forza Italia non può occupare per mancanza di candidati,
per quale motivo i medesimi criteri di appartenenza, e quindi di assegnazione
dei seggi, non dovrebbero essere utilizzati anche per computare lo scorporo
dei voti che sono serviti ai candidati uninominali della coalizione per
vincere nella quota maggioritaria?
Sì, ha decisamente ragione Berlusconi: una coalizione è
una coalizione, sempre e comunque.
C'è solo da sperare, quindi, che riesca a convincere anche i
giudici chiamati a decidere sulla veridicità dei collegamenti dei
candidati di Polo e Ulivo collegati alle liste civetta.
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"Elezioni 2001"
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