Riforme Istituzionali
L'Opinione
 
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04/11/2001
 
Silvio Basile
 
Data: Sun, 04 Nov 2001 06:40:46 +0100
A: <lettere@corriere.it>
Oggetto: Einaudi e il rinvio della legge sui "diritti casuali"

Caro direttore,
                       il professor Sartori, nell'articolo del 2 novembre, ricorda che sulle leggi approvate dal Parlamento il presidente
"deve soltanto effettuare un controllo di legittimità (specialmente sulla copertura finanziaria); dopodiché la sua firma è un atto
dovuto".
In effetti, nella nostra prassi costituzionale, il presidente, invece di promulgarle, ha rinviato alle Camere quasi sempre solo leggi
viziate in legittimtà e soprattutto per motivi di mancata copertura finanziaria. Ricordo però un caso in cui il Presidente Einaudi
esercitò un controllo di merito, rinviando con un messaggio motivato una legge alle Camere perché altamente inopportuna. La
legge disponeva in via provvisoria a favore di certi funzionari la conservazione di un aberrante sistema di compensi integrativi di
magre retribuzioni: tasse pagate dal singolo utente per ottenere un servizio dallo Stato avrebbero dovuto continuare a passare
direttamente nelle tasche del funzionario. Nessuna norma costituzionale lo vietava. Nondimeno Einaudi prese carta e penna,
scrisse il messaggio, spiegò che l'esigenza di retribuire degnamente i funzionari era giusta ma quel sistema era aberrante,  e
rinviò la legge alle Camere. Gli diedero ragione.
Chi vuole può leggersi il messaggio nel volume degli "Scritti economici storici e civili" di Luigi Einaudi, pubblicato da Arnaldo
Mondadori nella collana dei Meridiani.
Silvio Basile
 



 
 
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