Riforme Istituzionali
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Corriere della sera
19-05-2001
Seggi contesi, la Cassazione
rinvia Liste civetta, Ccd e Cdu perdono sette miliardi
Ulivo, pioggia di ricorsi da parte di 21 candidati sconfitti contro
esponenti del centrodestra
di M. Gal.
ROMA - Non solo guerra dei seggi
condotta a colpi di carta bollata. L’uso delle liste civetta, oltre ai
contenziosi giuridici, ha giocato un brutto scherzo al Biancofiore di Casini
e Buttiglione. Un danno che dovrebbe aggirarsi intorno ai sette miliardi
di lire. Secondo la legge elettorale infatti un partito può accedere
al rimborso solo se ha superato il 4% dei voti (Ccd e Cdu si sono fermati
al 3,2%) o se riesce a eleggere almeno un candidato collegato alle proprie
liste. L’unico candidato formalmente collegato al Biancofiore era Arturo
Iannacone, nella circoscrizione Campania 2, che però non è
stato eletto. Tutti gli altri, compresi i due leader, erano invece collegati
a liste civetta: 73 sono stati eletti, ma è sfumato il mega rimborso.
I SEGGI CONTESI - Sono 13, tutti
di Forza Italia, scattati con i voti ottenuti nel proporzionale. Ci sono
i seggi, ma non le persone: per il perverso meccanismo delle liste civetta
il partito di Berlusconi non ha infatti una riserva di candidati utili
(almeno nella lista proporzionale). Secondo un’interpretazione della legge
elettorale i seggi andrebbero distribuiti fra tutti i partiti che hanno
superato lo sbarramento del 4%: An, Ds, Margherita e Rifondazione. L’ipotesi,
secondo Forza Italia, sarebbe incostituzionale, perché violerebbe
il volere degli elettori. L’ufficio centrale elettorale della Cassazione
prenderà una decisione la settimana prossima. Ma l’ultima parola,
insindacabile, spetterà alla giunta per le elezioni della Camera.
RICORSI - A questa disputa,
un rompicapo giuridico che divide anche i costituzionalisti, si aggiunge
ora una pioggia di ricorsi da parte di alcuni candidati dell’Ulivo sconfitti
nei propri collegi. Sono 21, presentati da altrettanti candidati
dell’Ulivo sconfitti nel maggioritario. Con i loro ricorsi chiedono che
non vengano proclamati eletti i candidati del centrodestra che nel collegio
facevano riferimento a una lista civetta (una lista fittizia ideata per
evitare il meccanismo dello scorporo), mentre nelle liste proporzionali
erano collegati al proprio partito. I Ds tengono a precisare che la presentazione
dei ricorsi non ha carattere di iniziativa politica, che è dovuta
a scelte personali dei propri candidati.
SENZA LISTE CIVETTA - Senza questi
strumenti, utilizzati dai partiti per evitare che il bottino di voti raccolto
nel proporzionale venisse decurtato dal meccanismo dello scorporo, la Casa
delle Libertà avrebbe ottenuto 7 seggi in meno (uno di FI, sei di
An) e Rifondazione Comunista 7 in più. Per l’Ulivo il risultato
sarebbe stato invariato. Il conto l’ha fatto l’Osservatorio sulle riforme
di Peppino Calderisi e Marco Taradash.
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