Riforme Istituzionali
Rassegna stampa
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16-10-2003
 
Immigrati: il voto negli altri paesi e le proposte di legge di AN e DS 
 
Schede a cura di AdnKronos
 



 
Immigrati, cosi' il voto negli altri Paesi europei
 
Il diritto e' riconosciuto in Gran Bretagna, Spagna, Portogallo, Danimarca, Svezia, Olanda, Irlanda
Extra Ue e' previsto in Norvegia, Islanda e alcuni Cantoni svizzeri
 
Roma, 16 ott. (Adnkronos) - Il diritto di voto per gli stranieri e' gia' riconosciuto in diversi altri Paesi europei. Fra i paesi extra Ue, ad esempio, e' previsto in Norvegia (voto alle elezioni amministrative dopo tre anni di residenza, dal 1982), in alcuni Cantoni della Svizzera (voto dopo 10 anni di residenza alle comunali nel Neuchalet dal 1849, voto dopo 10 anni di residenza alle comunali e alle cantonali nello Jura dal 1979), in Islanda (dal 1981 voto amministrativo solo per gli stranieri dell'area nordica, dopo 2 anni di residenza). Sette, invece, sono i Paesi della Ue che riconoscono anche agli immigrati il diritto di votare.

GRAN BRETAGNA - Il Regno Unito riconosce agli stranieri pakistani e irlandesi, oltre a quelli del Commonwealth, il voto a ogni elezione politica.
SPAGNA - Tutti gli stranieri votano alle elezioni comunali a prescindere dal tempo di residenza. Dal 1999 si e' in attesa della legge che sostituisca la condizione di reciprocita' per i cittadini spagnoli, fino ad allora prevista.
PORTOGALLO - Tutti gli stranieri possono votare ad elezioni locali a condizione che lo stesso diritto sia riconosciuto ai portoghesi nel loro Paese. Accordi di reciprocita', in particolare, sono previsti con Argentina, Brasile, Israele, Peru', Norvegia, Uruguay.
DANIMARCA - Tutti gli stranieri votano per elezioni comunali e provinciali dopo tre anni di residenza.
SVEZIA - Dopo tre anni di residenza tutti gli stranieri possono votare per referendum ed elezioni regionali e comunali.
OLANDA - Tutti gli stranieri votano per le elezioni comunali dopo 5 anni di residenza.
IRLANDA - Tutti gli stranieri votano per le elezioni comunali dopo sei mesi di residenza.
 
Giovanni Tortorolo



 
Immigrati, la proposta di legge di An
 
Voto amministrativo dopo 6 anni di residenza
 
 Roma, 16 ott. (Adnkronos) - La proposta di legge costituzionale depositata oggi da Alleanza Nazionale per il riconoscimento del diritto di voto amministrativo agli immigrati residenti in Italia si compone di un solo articolo, a modifica dell'articolo 48 della Costituzione.
 
VOTO AMMINISTRATIVO DOPO SEI ANNI DI RESIDENZA - Il diritto di votare e di essere eletti nelle elezioni amministrative viene riconosciuto a tutti gli stranieri che siano regolarmente e stabilmente domiciliati in Italia, secondo quanto gia' riconosciuto ai cittadini di Paesi Ue.
DIRITTO DI VOTO A RICHIESTA - Il diritto elettorale viene riconosciuto agli stranieri a seguito di apposita richiesta e non automaticamente.
REQUISITI LEGALI E PATRIMONINALI - La richiesta di votare viene accolta se lo straniero, oltre ai sei anni di domicilio regolare e stabile in Italia, e' in possesso di una carta di soggiorno, si impegna esplicitamente al rispetto dei principi costituzionali, possa dimostrare un reddito sufficiente per il sostentamento personale e della sua famiglia. Al contrario, la richiesta non puo' essere accolta se lo straniero sia stato rinviato a giudizio per uno dei reati per i quali e' facoltativo od obbligatorio l'arresto.
 
Giovanni Tortorolo
 


Immigrati, la proposta di legge dei Ds
 
Voto amministrativo dopo 5 anni di residenza, partecipazione a referendum non nazionali, petizioni al Parlamento e accesso ad alcune P.A.
 
 Roma, 16 ott. (Adnkronos) - La proposta di legge costituzionale presentata dai Ds per il riconoscimento anche agli immigrati del diritto di voto amministrativo si compone di 4 articoli a modifica degli articoli 48, 50, 51 e 75 della Carta.

VOTO AMMINISTRATIVO DOPO 5 ANNI DI RESIDENZA - Acquisiscono il diritto di voto e ad essere eletti nei Consigli Comunali e Provinciali e in altre elezioni locali tutti gli stranieri che risiedono regolarmente in Italia da cinque anni e sono in possesso dei requisiti necessari per i cittadini italiani.
PARTECIPAZIONE A REFERENDUM NON NAZIONALI - Agli stranieri cui viene riconosciuto il diritto elettorale amministrativo attivo e passivo e' consentita anche la partecipazione ai referendum su materie riservate alle autonomie locali previsti dalla legge.
PETIZIONI AL PARLAMENTO PER I RESIDENTI - Agli stranieri residenti regolarmente in Italia, indipendentemente da quando concessa la residenza, e' consentita la possibilita' di presentare petizioni al Parlamento per chiedere provvedimenti legislativi o esporre necessita' comuni, al pari dei cittadini italiani.
ACCESSO A CONCORSI PER INFERMIERI E SERVIZI SOCIALI - E' prevista la possibilita' che, con legge del Parlamento nazionale, sia riconosciuto anche agli stranieri l'accesso per concorso agli uffici di pubbliche amministrazioni che erogano servizi sanitari e sociali. Caso di scuola e' l'infermiere, considerate le croniche carenze d'organico.
 
Giovanni Tortorolo
 



 

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