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greenplanet.net  21 maggio 2004 
 
LA CORTE CONDANNA PERCY, VITTORIA MONSANTO
 
OGM, chi ha i campi contaminati paga. Verdetto shock in Canada, la corte sentenzia a favore di Monsanto con 5 voti a 4. Le prime reazioni all'incredibile decisione.
 
Con una contrastata sentenza, approvata con 5 voti a favore e 4 contrari, la Corte Suprema canadese ha dato ragione alla Monsanto nello scontro legale contro un agricoltore del Saskatchewan.
Con una sentenza che non ha per ora riscontri in nessun altro Paese, la Corte ha deciso che Percy Schmeiser ha violato il brevetto del gigante americano sulla colza Roundup ready.
Schmeiser è considerato colpevole di aver seminato nel 1998 colza Roundup ready (quella modificata per renderla resistente all'erbicida Roundup della Monsanto), senza aver legalmente acquistato i semi dalla ditta proprietaria del brevetto, ovvero la Monsanto stessa.
Schmeiser, un agricoltore di 73 anni, in una conferenza stampa ha fatto sapere di non essere sorpreso dal verdetto. «Non è certamente il risultato che speravo - ha precisato - ma ho fatto tutto il possibile per difendere le mie ragioni. e per me questa è già una piccola vittoria».
La multinazionale dell'agro-biotech Monsanto aveva trascinato in giudizio il piccolo coltivatore Percy Schmeiser accusandolo di aver illegalmente piantato la sua colza geneticamente modificata.
Ora si prospetta un risarcimento che il contadino dovrà pagare al gigante americano.
La cifra non è stata ancora quantificata: potrebbe ammontare a 75mila dollari (l'azienda chiedeva anche una pena «esemplare» di 25.000 dollari come deterrente).
Eppure Percy Schmeiser, 70 anni, non ha mai piantato colza Roundup ready nella sua fattoria nel Saskatchewan.
Ha dichiarato che se il suo raccolto del 1998 è risultato in gran parte resistente all'erbicida è perché le sue piante sono state impollinate dai campi circostanti, coltivati a colza transgenica (circa il 40% dei farmers del Canada occidentale coltivano colza geneticamente modificata).
Che i pollini volano è cosa ben nota.
La faccenda è tanto più paradossale perché Percy Schmeiser è uno dei piccoli coltivatori che non volevano varietà transgeniche: lui l'inquinamento dei pollini l'ha subìto, non ha mai usato Roundup, non ha tratto alcun beneficio dalla colza modificata.
Nel '98 ispettori della Monsanto sono andati nei suoi campi, senza permesso, per prelevare campioni del raccolto quasi pronto: da qui è partito lo scontro legale.
Corriere canadese

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Roma, 21 maggio 2004 - Greenpeace  è allibita dal risultato di oggi del caso Monsanto contro Percy Schmeiser, l'agricoltore canadese che secondo la Monsanto non ha pagato i diritti per poter coltivare la colza brevettata dalla stessa multinazionale.
I campi di colza convenzionale di Schmeiser sono stati contaminati dai campi di colza OGM adiacenti.
La Corte Suprema canadese, con una votazione finale di 5 a 4, ha deliberato che Schmeiser ha violato il brevetto della Monsanto utilizzando nei suoi campi semi di colza GM che erano stati trovati nella sua fattoria l'anno precedente.
Questa decisione segue due battute d'arresto per la Monsanto, che la settimana scorsa aveva annunciato lo stop alla commercializzazione del frumento OGM a livello globale e della colza OGM in Australia in seguito alla forte opposizione dei consumatori e dall'industria a queste colture.
Una piccola vittoria per Schmeiser è che non dovrà pagare alla Monsanto
il prezzo delle sementi.

"Questo è un giorno triste per i coltivatori di tutto il mondo" afferma Federica Ferrario, della Campagna OGM di Greenpeace. "La colza della Monsanto ha contaminato per anni i campi del Canada occidentale e non vi è alcun modo per bloccare la contaminazione genetica. Paradossalmente, la Corte ha concluso che la Monsanto può continuare a contaminare i campi degli agricoltori e può continuare a minacciarli mediante costose azioni legali. Gli agricoltori dovrebbero essere in grado di poter mantenere le loro coltivazioni libere da OGM, ma la Corte ha deciso che questa è una decisione che è meglio rimanga alla Monsanto".

Nel 1997, Schmeiser ha scoperto, mentre stava utilizzando dell'erbicida lungo un fossato, che alcune delle sue piante di colza erano diventate resistenti all'erbicida stesso, dopo essere state contaminate dal polline della colza brevettata dalla Monsanto.
Nell'agosto 1998, la Monsanto ha denunciato Schmeiser, asserendo che l'agricoltore aveva piantato sementi brevettate senza licenza, vendendo il raccolto ottenuto, infrangendo così i diritti brevettuali della multinazionale. Schmeiser è diventato a livello mondiale una figura di riferimento durante
la sua lunga battaglia legale contro la Monsanto.

"La contaminazione da colza OGM è in continua crescita", ha continuato Ferrario, "Monsanto ha introdotto nell'ambiente una coltura incontrollabile senza avere nessuna responsabilità nei confronti degli agricoltori o del pubblico. La decisione odierna della Corte  in pratica rende responsabili gli agricoltori verso la Monsanto per una contaminazione genetica causata da Monsanto stessa. Ciò significa che Monsanto può tranquillamente insinuarsi nei campi degli agricoltori e derubarli dei propri profitti".
Greenpeace si augura che l'Italia non si venga a trovare presto in condizioni analoghe.

La coesistenza fra coltivazioni biologiche, convenzionali e transgeniche non è possibile, e il caso di Percy Schmeiser ne è l'ennesimo esempio.

Greenpeace

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Leggi QUI il testo della sentenza (in inglese)


Indice "Rassegna Stampa e Opinioni" - 2004
 
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