Riforme Istituzionali
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Repubblica.it  20-06-2004
 
Violante: "Se la maggioranza vuole, può anticipare le politiche"
D'Alema, i soci della lista unitaria ora si devono federare
"Le Regionali non si toccano" - Il centrosinistra boccia Maroni
 
ROMA - Rinviare le elezioni regionali del prossimo anno, per accorparle alle politiche del 2006. Nel centrodestra, provato dalla débacle delle europee, l'ipotesi circolava da qualche giorno, lo stesso Cavaliere sarebbe fortemente tentato. Roberto Maroni l'ha proposto ufficialmente con un'intervista ieri a Repubblica. Ma il centrosinistra non ci sta: annullare il voto nel 2005 equivarrebbe, accusano dall'opposizione, a un colpo di Stato.

"Si levino dalla testa di rinviare di un anno le elezioni regionali per poter rinviare la quarta sconfitta della legislatura", avverte Luciano Violante. "Le regionali si faranno nel 2005 e poi, se vorranno, si potranno fare le politiche insieme alle regionali, però nel 2005. Oppure nel 2006 si faranno le politiche. Non pensino quindi di poter usare la maggioranza per forzare i diritti costituzionali dei cittadini, che devono votare ogni cinque anni e non quando piace al presidente del Consiglio".

Il coordinatore della segreteria della Quercia Vannino Chiti mette in chiaro che il centrosinistra è pronto alla mobilitazione contro questa ipotesi che, peraltro, ritiene incostituzionale. "La proposta del ministro Maroni", osserva infatti Chiti, "di un rinvio delle elezioni regionali con una legge ordinaria, è un progetto autoritario e avventurista che contraddice l'autonomia delle regioni e colpisce una norma costituzionale che stabilisce in cinque anni la durata delle assemblee elettive". "Sarebbe però un atto inaccettabile, praticamente un golpe", taglia corto il verde Alfonso Pecoraro Scanio.
 

Nel centrosinistra fa discutere però anche la formazione con cui presentarsi alle regionali: Listone, come alle europee, oppure ognuno per sé? Ieri, rispondendo a Repubblica, Massimo D'Alema ha dichiarato di auspicare la sottoscrizione di un "patto federativo" tra tutti i soggetti della lista unitaria, aperto anche a chi non ha ritenuto di aderirvi.
Chiti rilancia senz'altro la proposta di D'Alema. "Non bisogna dare l'impressione ai cittadini che la lista unitaria è stata uno scherzo o una parentesi per le elezioni europee", dichiara, "bisogna dar vita ad un patto federativo tra i partiti che l'hanno costituita".

"La scelta per le regionali si farà in un secondo tempo", frena Pierluigi Castagnetti, capogruppo della Margherita alla Camera. "Credo che sia ragionevole prevedere che ci presenteremo distinti", nota però Castagnetti, intervistato dal Quotidiano nazionale. "In politica bisogna avere delle priorità, adesso c'è quella di vincere ai ballottaggi", dice pure Violante, "dopo si vedrà come e quale formula organizzativa avere per stare meglio insieme. Ci sono due cose indiscutibili: la prima è che Prodi è il leader del centrosinistra, la seconda è che si va avanti insieme dall'Udeur a Rifondazione comunista".



 
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