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Corriere della sera  10-12-2004
 
Nuova legge elettorale: Nania e Passigli a confronto

Nania: ora sistema schizofrenico la riforma servirà a fare chiarezza
 

ROMA - Per Domenico Nania è una questione di logica: «La legge elettorale va cambiata perché produce risultati sconcertanti - spiega il presidente dei senatori di An -. Anche D’Alema ha capito che questo sistema è schizofrenico e va semplificato». Non mi dica che è d’accordo col presidente ds.
 
«Condivido l’esigenza di chiarezza ma non il merito della proposta. D’Alema vuole eliminare il meccanismo perverso dello scorporo con il voto per "qualcuno", cioè il candidato nell’uninominale, mentre noi proponiamo il voto per "qualcosa", cioè un programma di governo, idee, valori».
 
Concretamente che significa?
 
«Con la scheda unica del Nespolum l’elettore farà una scelta semplice e chiara. Un cittadino, un voto».
 
L’Udc vorrebbe introdurre le preferenze. È d’accordo?
 
«Non mi pare un punto qualificante ma se ne può parlare».
 
La Russa propone che sulla scheda ci sia una sola preferenza "bloccata".
 
«Se si decide di introdurle, le preferenze devono essere autentiche».
 
Il testo di Cutrufo prevede un aumento del proporzionale: è possibile?
 
«Non siamo dei fondamentalisti del sistema elettorale ma dei talebani del bipolarismo: deve essere chiaro chi vince e chi perde. Bisogna anche capire che tanto più una riforma si distanzia dal sistema in vigore, tanto maggiore deve essere il concorso dell’opposizione. Il Nespolum invece lascia in piedi l’attuale sistema, gradito all’Ulivo».
 
Spera ancora nel dialogo?
 
«Prodi ha vietato il confronto, ma penso sia possibile trovare il consenso di alcuni nell’opposizione. Non possono volere una legge che a loro consente di prendere più voti e a noi più seggi. Di fronte alla logica bisogna arrendersi».
 
L. Mi.



 
Passigli: è un colpo di Stato bianco cambiano le regole a loro vantaggio
 
ROMA - Stefano Passigli non usa mezzi termini: «La maggioranza vuole cambiare la legge elettorale con lo scopo dichiarato di renderla più vantaggiosa per sé - dice il senatore dei Ds -. È un attentato al principio dell’alternanza, un colpo di Stato bianco, specie se modificheranno anche la par condicio». Dunque niente dialogo?
 
«Assolutamente no. Innanzitutto il Nespolum non risolve il problema dell’eccessiva frammentazione del nostro sistema, anzi stabilizza la cosiddetta proporzionalizzazione del maggioritario. Ma l’aspetto più grave è un altro».
 
Quale?
 
«Il sistema misto, criticabile per tanti aspetti, ha un vantaggio: lascia libertà di comportamento all’elettore. La scheda unica invece è un sistema di costrizione che impedisce al cittadino di votare in modo diverso per il maggioritario e il proporzionale».
 
La Cdl sostiene invece che così si semplificherà il sistema di voto.
 
«Il centrodestra, con modifiche apparentemente tecniche ma in realtà sostanziali, ad un anno dalle Politiche e con la prospettiva reale di elezioni anticipate, cambia il sistema a suo vantaggio. Sarebbe un precedente devastante: ogni maggioranza uscente si sentirebbe autorizzata a crearsi il sistema elettorale più confacente».
 
Dunque la legge elettorale va bene com’è?
 
«No, credo anzi che serva una riforma di sistema per eliminare l’eccessiva frammentazione che provoca la disomogeneità delle coalizioni. Ma deve essere legata alla forma di governo, quindi non è cosa da fare a fine legislatura e unilateralmente».
 
Le piace la proposta di D’Alema?
 
«Il modello francese non è solo una proposta dei Ds, era contenuta nel programma dell’Ulivo del ’96».
 
Livia Michilli
 


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