Riforme Istituzionali
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Corriere della sera 25-05-2006
 
Appello di duecento firme. Mancino (Dl): non si devono demonizzare le riforme
Da Barbera a Segni: no alla devolution, ma si cambi la Carta 
 
ROMA - L’obiettivo è quello di realizzare una «vera riforma». Perché dopo aver votato «no» al referendum sulla devolution, «bisognerà comunque puntare a un cambiamento della Costituzione». Ne sono convinti i promotori dell’appello «per una riforma migliore» che ieri mattina hanno presentato a Montecitorio le loro ragioni prendendo distanza dagli altri «no», quelli che vengono considerati «puramente conservatori». In prima fila i costituzionalisti Augusto Barbera e Stefano Ceccanti assieme al referendario Mario Segni e alla neoministra dello Sport Giovanna Melandri, che ha rilanciato anche la riforma elettorale per giungere ai collegi uninominali e alle primarie «per legge». L’appello del comitato è già stato sottoscritto da oltre 200 fra politici, esponenti del mondo istituzionale, accademico, intellettuale e associativo. «Il 25 giugno bisogna dire un "no" per un "sì"», spiega Segni con un gioco di parole: «"No" a una riforma sgangherata che metterebbe una pietra tombale sulla speranza di una vera riforma». Precisa Barbera: «Non possiamo restare fermi al 1948, anche perché il Titolo V del testo, cioè il federalismo, è già stato modificato nel 2001. Noi al referendum votiamo contro ma non parliamo di colpo di Stato». Tra gli interventi considerati più urgenti c’è l’abolizione del bicameralismo perfetto e il rafforzamento dei poteri del premier. E sul Riformista appare un intervento di Nicola Mancino che si trova d’accordo sulla necessità di votare «no» senza demonizzare le riforme.
Presente anche Franco Bassanini, che ha difeso il comitato promotore del referendum (presieduto da Oscar Luigi Scalfaro) dalle accuse di conservatorismo. E Giovanna Melandri. La ministra per lo Sport è convinta che nelle future riforme istituzionali, che potrebbero essere redatte da una Convenzione sul modello europeo, sia necessario introdurre le primarie. Quindi «per legge» e non limitate solo alla scelta del leadership dello schieramento ma estese anche a quella dei candidati dei singoli partiti. Tra i firmatari dell'appello, oltre a numerosi esponenti del centrosinistra, c’è anche l'ex presidente del Senato Carlo Scognamiglio e Paolo Messa, curatore di Formiche, la rivista della Fondazione presieduta da Marco Follini.

R. Zuc.
 


Indice "Rassegna Stampa e Opinioni" - 2006
 
Speciale "Referendum costituzionale" 2006
 
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