Violante: riforme (art.138 e Commissione
redigente)
Una lunga lettera aperta indirizzata alla
rivista fondata dall’udc Marco Follini, «Formiche». Nella quale
l’esponente dei Ds Luciano Violante esamina le ragioni del referendum.
E spiega le sue motivazioni che lo spingono a sostenere le ragioni del
No. Ma soprattutto Violante affronta anche la questione della pacificazione
tra centrosinistra e centrodestra. «Dopo il 25 giugno - scrive Violante
- si apra un dialogo in Parlamento tra tutte le forze politiche per individuare
le linee guida di una strategia delle riforme prioritarie ed esenziali,
da attuare con leggi costituzionali ed ordinarie». E cioè,
«così come avviene con il Dpef per la manovra di bilancio,
si approvi entro settembre un documento di programmazione delle riforme,
con l’indicazione degli interventi assolutamente prioritari e del modo
in cui realizzarli». In questo senso, per Violante la priorità
va data «alla procedura prevista dall’articolo 138 della Costituzione.
Se si ritenesse questa procedura non praticabile, sarei favorevole a una
commissione redigente, secondo un modello messo a punto con Giuliano Amato
e Augusto Barbera». Questa commissione, secondo l’esponente dei Ds,
«avrebbe il merito di sottrarre il lavoro di riforma alle tempeste
della quotidianità politica, ma non toglierebbe al Parlamento la
possibilità di dire la parola decisiva sulla riforma...La commissione
di cento membri dovrebbe essere composta da 50 parlamentari e 50 non parlamentari».