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L'Unità online 19-06-2006
 
Referendum - Prodi scrive agli elettori: NO per l'unità d'Italia e i diritti
«Ridurre il numero dei parlamentari»
 
«Dobbiamo opporci con convinzione a questa confusa riforma che stravolge la nostra Carta, nata dall'antifascismo e dalla lotta di liberazione nazionale». Romano Prodi non sarà alla manifestazione di chiusura della campagna referendaria per il No in programma venerdì prossimo a Roma, «per evitare di trasformare l'appuntamento referendario, come invece fa strumentalmente il centrodestra, in un test politico sul governo». Ma, ad una settimana dal voto, interviene con una lettera inviata a milioni di italiani. Il popolo delle Primarie.

«Vogliamo guardare con fiducia al nostro futuro e per questo ti chiedo, il 25 e 26 giugno, di andare a votare e votare no per togliere di mezzo questo brutto pasticcio», afferma il presidente del consiglio. «Con la riscrittura di più di un terzo degli articoli della Costituzione – sostiene ancora - sono stati messi in serio pericolo valori e principi contenuti nella prima parte della nostra Carta fondamentale, quali l'unità del Paese e l'uguaglianza dei diritti dei cittadini».

Il premier quindi promette che d´ora in poi ogni riforma «dovrà essere sostenuta da un'ampia partecipazione, da un vasto consenso della società civile e delle forze sociali. E dovrà, in ogni caso, essere approvata dal parlamento a larghissima maggioranza, a partire dalla diminuzione del numero dei parlamentari da realizzare già dalla prossima legislatura».

Dai microfoni di Radio Rai Prodi, dai microfoni di Radio Rai, lancia un duro monito a Berlusconi: «Ha tutto l'interesse a politicizzare lo scontro perché ogni giorno ha bisogno di una rivincita. Ha perso alle elezioni locali e adesso anche il referendum costituisce una rivincita». Ma «il referendum è sulla riforma della Costituzione, una riforma sbagliata e che è stata fatta in modo parziale da una parte contro l'altra».

Critiche al modo in cui le televisioni hanno seguito la campagna referendaria: «È parziale, una campagna di parte», dice il presidente del Consiglio intervistato dal giornale radio Rai. « È un problema estremamente serio, andiamo di fronte al referendum con una informazione televisiva del tutto parziale».

Il leader di Forza Italia, intanto, si fa intervistare da un altro TG della scuderia di famiglia, lo Studio Aperto di Italia1. Andare a votare Sì al referendum sulle riforme, attacca, «è anche un modo per dare una lezione a questa sinistra, la sinistra del No, rappresentata da Prodi e dai comunisti al governo che basa tutto sull'invidia e sulla distruzione delle nostre 36 riforme». Poi però mette le mani avanti: «Temo l´astensione. Ma non ci si potrà lamentare che le cose non funzionano se si è andati al mare e non a votare per il sì».


Indice "Rassegna Stampa e Opinioni" - 2006
 
Speciale "Referendum costituzionale" 2006
 
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