Riforme Istituzionali
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Corriere della sera 22-06-2006
 
Il Garante a Mediaset: spot parziali, bloccateli
 
Diffida dell’Authority per le informazioni sul voto. La replica dell’azienda: i comunicati sono corretti
 
ROMA - A due giorni dalla chiusura della campagna informativa sul referendum costituzionale, l’Autorità per le Comunicazioni, guidata da Corrado Calabrò, diffida Mediaset dal trasmettere quegli spot sulla consultazione, in onda tutti i giorni sulle reti del Biscione, che appaiono parziali e incompleti. Ma Mediaset non ci sta e «ribadisce di aver operato nel pieno rispetto delle norme e dell’atto di indirizzo emanato dalla stessa Authority». «L’Autorità per le comunicazioni poteva svegliarsi prima» ha commentato il leghista Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato. Mentre la maggioranza plaude al provvedimento ma chiede anche la creazione di un’Autorità che si occupi esclusivamente di elezioni. La decisione dell’Autorità è maturata ieri nella Commissione Servizi e Prodotti, relatore il commissario Michele Lauria, dopo che lo stesso Garante nei giorni scorsi aveva rivolto alle emittenti televisive nazionali «un invito alla corretta applicazione delle disposizioni in materia di comunicazione politica contenute nel regolamento emanato dall’Autorità» appositamente per questo referendum popolare. Ora però Mediaset è stata diffidata «a non continuare la trasmissione di spot informativi che per la parcellizzazione e l’incompletezza delle informazioni fornite enfatizzino aspetti particolari della complessiva consultazione referendaria».
Pronta la replica di Mediaset: «L’analisi di Agcom si è svolta in modo unilaterale e parziale in quanto limitata a soli tre giorni di programmazione nei quali comunque tutti gli spot componenti la comunicazione sul tema referendario sono stati trasmessi sulle reti Mediaset». Insomma l’azienda «è certa di aver fornito ai cittadini una informazione corretta ed imparziale sui capisaldi della consultazione referendaria pur con i limiti di una comunicazione di tipo televisivo. Senza dimenticare che i notiziari e le trasmissioni di approfondimento delle reti Mediaset forniscono quotidianamente un’ampia informazione sul referendum e sensibilizzano i cittadini a consultare le fonti istituzionali per esprimere un voto consapevole».
Secondo Calderoli quella di Mediaset «non è informazione di parte ma è informazione per il popolo. Invece per l’Authority è solo importante curare gli interessi di una parte». A replicare ci pensa il segretario di Rifondazione comunista, Franco Giordano: «Come si vede, su materie che sono delicate, su cui dovrebbe valere l’obiettività, le destre manifestano ancora una volta una totale inaffidabilità».
Giuseppe Giulietti, deputato dell’Ulivo, entra nel merito chiedendo che «entro venerdì vengano trasmessi spazi informativi adeguati, non perché lo chiedano le parti politiche, ma perché lo esigono i sacrosanti diritti dei cittadini-elettori». Ma il senatore di Forza Italia Lucio Malan, membro del «Comitato per il Sì» osserva che era impossibile rispettare disposizioni introvabili sia sul sito del governo che su quello del ministero dell’Interno. Per Stefano Passigli, ex senatore dei Ds, il problema è più complesso: «Governo e Parlamento dovrebbero considerare la costituzione di una nuova Autorità che abbia lo specifico compito di assicurare tempestivamente che lo svolgimento delle campagne elettorali risponda alle leggi vigenti».

Antonella Baccaro
 


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Speciale "Referendum costituzionale" 2006
 
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