Riforme Istituzionali
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Corriere della sera 06-07-2006
 
Nuovo appello del capo dello Stato: modifiche graduali per evitare bocciature
Napolitano e le riforme: si lavori su pochi punti
Fini vede Berlusconi, frenata sul partito unico della Cdl

Il presidente della Repubblica torna a parlare di riforme e auspica un clima di convergenza tra gli opposti schieramenti. Secondo Giorgio Napolitano l’esempio che questo è possibile viene dalla votazione di martedì per l’elezione dei membri del Consiglio superiore della Magistratura: «E’ importante - ha sottolineato il capo dello Stato - che non si sia ripetuto quello che è accaduto non poche volte nel passato, con votazioni che si sono trascinate a lungo senza alcun risultato». Il presidente ha invitato le forze politiche a lavorare senza fretta, per scongiurare un nuovo fallimento e ha ricordato la bicamerale presieduta da Nilde Iotti, quella guidata da D’Alema e la riforma del centrodestra bocciata dal referendum. Sulla riforma del Titolo V fatta dal centrosinistra nel 2001 va avviata, ha spiegato Napolitano, «una riflessione e possibilmente una revisione. E’ necessario - ha detto - procedere per tappe, valutando bene il possibile approdo costruttivo, perché non si può correre il rischio di un quarto tentativo di riforma che si concluda nel nulla». Per questo «c’è da considerare la necessità di un approccio meno ambizioso, meno globale e più mirato sulle priorità che possano essere condivise nella ricerca di soluzioni di largo consenso».
Il governo intanto prosegue nel giro d’orizzonte tra le forze dell’opposizione. Oggi il ministro per le Riforme, Vannino Chiti, che martedì aveva visto i leghisti Calderoli e Maroni e il capogruppo di An al Senato Matteoli, incontrerà gli esponenti dell’Udc Volontè, D’Onofrio e D'Alia.
Il centrodestra però è anche alle prese con il dibattito sul partito unico. Una prospettiva che molti vedono molto lontana. A partire da Alleanza Nazionale, il cui presidente Gianfranco Fini ieri si è incontrato, dopo settimane, con Silvio Berlusconi, a palazzo Grazioli. Fini ha ribadito che al momento le condizioni per fare un partito unico non ci sono e che l’unica via praticabile è solo l’attuale Casa delle libertà, all’interno della quale vanno rafforzati i singoli partiti.
Il leader di Forza Italia, per la prima volta, non si sarebbe arrabbiato più di tanto per l’ennesimo stop. Ma l’idea di «superare» Forza Italia con un contenitore più vasto è ancora nelle mire del Cavaliere, che però deve aver deciso di non forzare la mano agli alleati. Tanto che Sandro Bondi, sul partito unico, ha detto: «Faremo le cose senza strappi con gli alleati, con molta gradualità». La presa di posizione di Bondi vuole forse smorzare le voci interne alla Casa delle libertà che vorrebbero Berlusconi deciso a fare comunque il partito unico. L’ex premier avrebbe già deciso il nome, Partito delle libertà, e ne avrebbe parlato domenica scorsa ad Umberto Bossi. Ma Bondi precisa che è solo un progetto allo stadio embrionale.
Per restare a chi nell’opposizione non è per niente convinto del partito unico, Berlusconi nei prossimi giorni incontrerà anche il leader dell’Udc Pierferdinando Casini.

Vittorio Locatelli


Indice "Rassegna Stampa e Opinioni" - 2006
 
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