Corriere della sera 09-02-2007 Legge elettorale: prove di dialogo Fini-Fassino ROMA - Forza Italia d'accordo con i Ds sulla legge elettorale. Il governo che si appresta a recuperare parti della riforma costituzionale del centrodestra. Fini e Fassino che si incontrano a quattr'occhi a Montecitorio e parlano di riforme costituzionali, referendum e intese trasversali possibili. Qualcosa si muove sul tema delle riforme. Il ministro Vannino Chiti a metà mese presenterà ufficialmente la sua bozza su norme elettoraIi e costituzionali, e spera di farlo con un'intesa di massima che coinvolga settori dell'opposizione. La novità, almeno questo sembra profilarsi, è I'abbandono di ogni idea di una nuova legge elettorale tout court e la convinzione del governo che la migliore riforma possibile sia aI momento quella di procedere per semplici ritocchi alla legge vigente. I punti salienti cui sta lavorando Chiti sono un premio di maggioranza al Senato su base nazionale e non più regionale. Lo Sbarramento al 2% per i piccoli partiti, ma senza il ripescaggio del miglior perdente. L'aumento del numero delle circoscrizioni elettorali, riducendo la grandezza di quelle attuali, perseguendo un rapporto più stretto fra eletti ed elettori. Un premier indicato nella scheda che aIIa vittoria del proprio schieramento chiede direttamente la fiducia Parlamento. Nel mattinle che ogni giorno Forza ItaIia diffonde ai suoi parlamentari la novità è commentata come una sorta di vittoria: "Il ministro si sposta sulla nostra posizione, è un nostro successo". Potrebbe sembrare la premessa di un'intesa bipartisan se non fosse che lo stesso Chiti includerà nella bozza anche alcuni punti di riforma della Costituzione. Che in parte recuperano modifiche della Carta già approvate dal centrodestra e poi abrogate dal referendum voluto dal'Ulivo (per esempio il potere di nomina e revoca dei ministri da parte del premier). E in parte vengono ritenute necessarie per la legittimità di alcuni dei ritocchi elettorali (il premio di maggoranza aI Senato, su base nazionale, avrebbe infatti bisogno di una modifica del testo della Costituzione). Ma sull'ipotesi di includere nella bozza anche tratti costituzionali Forza Italia è decisamente contraria, in primo luogo perché i tempi si allungherebbero inevitabilmente. Il faccia di ieri fra Fini e Fassino è servito forse anche a discutere di queste difficoltà. L'unica certezza è che con un'eventuale intesa trasversale il referendum elettorale potrebbe uscirne molto depotenziato. Se non addirittura definitivamente cancellato, almeno dall'agenda politica dei maggiori partiti. M. Gal. |
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