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Repubblica.it  24-03-2009

Riforma fiscale - Ecco le novità

Il federalismo fiscale supera anche lo scoglio della Camera e la grande riforma vola verso la terza e definitiva lettura che ci sarà a Palazzo Madama nel prossimo mese di aprile. Questa sera, l'Aula di Montecitorio ha detto sì al disegno di legge delega che punta a responsabilizzare i centri di spesa, ad accrescere la trasparenza dei meccanismi finanziari e il controllo democratico dei cittadini nei confronti degli eletti, superando il sistema di finanza regionale e locale ancora improntato a meccanismi di trasferimento. Nel passaggio a Montecitorio, tra Commissioni e Aula, il testo del ddl ha subito delle variazioni importanti.

Bicameralina. Viene istituita una Commissione bicamerale per l'attuazione del federalismo fiscale. Sarà composta da trenta membri tra deputati e senatori e sarà affiancata da un comitato delle autonomie locali. Il Comitato è composto da dodici membri dei quali sei in rappresentanza delle Regioni, due in rappresentanza delle Province e quattro in rappresentanza dei Comuni.

Commissione paritetica. Viene inoltre istituita una commissione tecnica paritetica per l'attuazione del federalismo fiscale. La commissione ha il compito acquisire ed elaborare elementi conoscitivi per la predisposizione, da parte del Governo, degli schemi dei decreti legislativi di attuazione della delega in materia di federalismo fiscale. Ne fanno parte 30 componenti, dei quali 15 rappresentanti tecnici dello Stato e 15 rappresentanti tecnici degli enti territoriali. Partecipano inoltre alle riunioni un rappresentante tecnico della Camera e uno del Senato e un rappresentante tecnico delle Assemblee legislative regionali e delle Province autonome.

Aliquota Irpef. Viene cancellata la riserva di aliquota Irpef tra le fonti che le Regioni utilizzano per finanziare le spese essenziali, sostituita da compartecipazioni ai tributi erariali e, in via prioritaria, al gettito Iva. Le Regioni disporranno di compartecipazioni erariali, tributi propri e quote di fondo di perequazione per finanziare le spese per lo svolgimento delle funzioni di loro competenza, che sono divise in funzioni fondamentali e non essenziali.
Anche Comuni e Province disporranno di compartecipazioni e quote di fondo perequativo, oltre che di tributi propri, per le proprie funzioni.

Tavolo Regioni speciali. Sì al Patto di stabilità in sostituzione del precedente Patto di convergenza e via libera all' istituzione di un tavolo confronto nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni tra Governo e singole Regioni a Statuto speciale.

Reggio Calabria città metropolitana. Anche Reggio Calabria entra fra le città che potranno fregiarsi dello status di città metropolitana. Sale così a dieci il numero complessivo (Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari e Napoli). Sono escluse le città delle Regioni a Statuto speciale.

Roma capitale. Per il via libera della costituzione di Roma come città metropolitana, diversamente da quanto previsto per le altre, servirà l'accordo tra il Comune e la Provincia della Capitale. Il ddl prevede che in base alle norme, in vigore fino all'attuazione della disciplina delle città metropolitane, Roma capitale avrà speciale autonomia, statutaria, amministrativa e finanziaria, nei limiti stabiliti dalla Costituzione. Oltre a quelle attualmente spettanti al comune di Roma, sono attribuite alla capitale nuove funzioni amministrative: concorso alla valorizzazione dei beni storici, artistici, ambientali e fluviali, previo accordo con il ministero per i Beni e le attività culturali; sviluppo economico e sociale di Roma capitale con particolare riferimento al settore produttivo e turistico; sviluppo urbano e pianificazione territoriale; edilizia pubblica e privata; organizzazione e funzionamento dei servizi urbani, con particolare riferimento al trasporto pubblico e alla mobilità; protezione civile, in collaborazione con la presidenza del Consiglio dei ministri e la regione Lazio.

Tempi. Il disegno di legge delega sul federalismo fiscale che è stato approvato questa sera, in seconda lettura, dalla Camera torna ora all'esame del Senato che lo aveva già approvato il 22 gennaio scorso. Il via libera definitivo dovrebbe arrivare entro la fine di aprile. Il testo era stato licenziato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 3 ottobre, il via libera preliminare del Governo c'era stato nella riunione dell'11 settembre scorso. Entro due anni saranno emanati i decreti legislativi attuativi. La fase transitoria durerà invece cinque anni.



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