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riforme.net  02-06-2009

Comitato fiorentino per il fallimento del Referendum elettorale

PER UNA VERA RIFORMA ELETTORALE
IL 21 GIUGNO NON VOTARE AL REFERENDUM

Il 21 giugno siamo chiamati a votare per il referendum sulla legge elettorale.
Il testo di legge risultante dall’eventuale vittoria del referendum produrrebbe effetti peggiorativi della già pessima legge elettorale vigente (che il suo inventore Calderoli definì “una porcata”).
Quella legge va cambiata, ma nel senso opposto a quello proposto dal referendum.
La stampa e i due maggiori partiti (PDL e PD) stanno propagando false motivazioni a sostegno del SI, ma l’approvazione della proposta referendaria non farebbe che amplificare i già gravi tratti anti-democratici della legge attuale:

• il 55 per cento dei seggi della Camera dei Deputati , invece che alla coalizione vincente, verrebbe assegnato alla lista che prende anche un solo voto in più delle altre, indipendentemente dalla percentuale di voti realmente raccolti. Peggio della legge Acerbo che nel 1923, per favorire Mussolini, fissava al 25% la soglia minima dei consensi per ottenere la maggioranza dei seggi in Parlamento.

• verrebbe eliminata la possibilità di candidature multiple (cioè la possibilità di candidarsi in più circoscrizioni), ma rimarrebbero le liste bloccate: quindi non si intacca il monopolio delle segreterie di partito sulla selezione dei candidati e non si restituisce ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti.

• al Senato si mantiene il premio di maggioranza a livello regionale, non garantendo la costituzione di una maggioranza omogenea in entrambi i rami del parlamento.

Non modernità, ma emergenza democratica: l’obiettivo di questo referendum è un bipartitismo approssimativo e affrettato, imposto per legge, che consegnerebbe il potere a vita a Berlusconi, dando al Pd l’illusione di poter governare, un lontano domani, con la stessa maggioranza blindata.
Visto l’impegno dei 2 maggiori partiti e di tutti i media, l’unica risposta possibile è quella di impedire che si raggiunga il quorum del 50 per cento necessario perché il referendum abbia validità.
Per fare questo è importante non andare a votare o rifiutare le schede dei quesiti referendari, nel caso in cui l'elettrice/elettore sia chiamato a votare al ballottaggio delle amministrative. La possibilità del non voto è prevista dall’art. 75 della Costituzione ed è una scelta responsabile.
Con un tuo voto contrario o con le schede bianche contribuisci invece al raggiungimento del quorum.

• Votare NO significa dichiararsi a favore della legge attuale.

• Votare SI significa modificare la legge attuale, ma in senso più anti-democratico.

• NON ANDARE A VOTARE O RIFIUTARE LA SCHEDA REFERENDARIA, contribuendo al mancato raggiungimento del QUORUM, significa volere un’altra legge elettorale.

Se voti fai felice Berlusconi.

Il 21 giugno NON VOTARE AL REFERENDUM

Comitato fiorentino per il fallimento del
Referendum elettorale del 21 giugno 2009

Associazione Il Filo Rosso, Associazione x la Sinistra Unita e plurale di Firenze, Associazione "La Sinistra" per Firenze, Associazione La Sinistra Scandicci, Comitato per la Scuola della Repubblica, Carovana per la Costituzione, Comitato per la Difesa della Costituzione, Giuristi Democratici- sezione fiorentina, Liberacittadinanza, Pdci, PerUnaltracittà, PMLI, PRC, Sinistra per la Costituzione, Spini per Firenze, Verdi.

per altre adesioni e per contattarci:
e-mail: fallimentoreferendumelettorale@gmail.com



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