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riforme.net 30-12-2013
 
Costi della casta: i deputati del M5S che "intascano" più di un parlamentare inglese

di Franco Ragusa
 
Premesso che lo stipendio dei deputati italiani è sicuramente tra i più alti rispetto ai parlamentari di altri paesi, come si arriva, però, allo scandalo che viene spesso denunziato da tutti i media, i circa 17.000 euro al mese, più o meno 11.000 netti, contro i circa 6.300 euro lordi inglesi?
Nulla di più semplice.
Si prende la voce rimborsi, la si somma all'indennità, ed ecco che i conti sono presto fatti.
Ed è così, infatti, che l'autorevole sito lavoce.info fa i conti per l'Italia.
 
confronto spese politiciLo stesso modo di contare, però, come si vede dalla tabella a fianco, non vale più quando si tratta di fare i conti in tasca al parlamentare inglese.
Le somme ricevute a titolo di "rimborsi spese" dal singolo parlamentare inglese, infatti, sono da considerare voci diverse dall'intascabile; per l'Italia, invece, sulla base che non vi è necessità di documentare le spese sostenute, i rimborsi spese vanno ad ingrassare, per intero, il "totale intascabile".
 
Con questa logica, però, il confronto diventa duro anche per il deputato del Movimento 5 Stelle che si è dimezzato lo stipendio.
Quanta parte della voce "rimborsi spese" che il sito lavoce.info definisce intascabile va a finire, per l'appunto, nelle tasche dei deputati pentastellati?
100 euro? 500? 1.000? 3.000?
Quale che sarà l'entità di questi rimborsi che il deputato M5S avrà avuto cura di documentare, per la collocazione comunemente adottata da chi fa i conti alla casta, si tratterebbe di "netto intascabile" da sommare all'indennità netta che il M5S ha fissato a 2.500 euro.
Per cui, come nulla, anche il Parlamentare M5S potrebbe essere accusato di intascare, al lordo e al netto delle tasse, molto più di un parlamentare inglese.
 
Ad esempio, sommando le spese sostenute allo stipendio dimezzato, per il mese di maggio 2013 il deputato Roberto Fico avrebbe goduto di un Totale netto "intascabile" di circa 4.871 euro escludendo le spese definite iniziali per l'alloggio; ben 8.900 euro se si includono anche queste. Con la deputata Marta Grande si arriva addirittura intorno ai 9.240 euro.
 
Insomma, a sommare i bulloni con i carciofi, così come fa il sito lavoce.info, anche il più morigerato dei deputati pentastellati potrebbe rischiare di vedersi attribuire un "totale intascabile" superiore al "totale intascabile" di un collega parlamentare inglese.
Nulla di più falso, evidentemente. Ma ora chi è che va a spiegare le differenze alla GGGente?
Anzi, forse sarebbe pure meglio cancellare tutto, che qui si rischia solo di ricevere insulti da tutte le direzioni.




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