Riforme Istituzionali
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Ufficio Stampa Conferenza Regioni - 26/07/2000
 
REGIONI: REFERENDUM LOMBARDIA; BASSANINI, QUESITO NON CHIARO

   (ANSA) - ROMA, 26 LUG - ''Ho letto che la Regione Lombardia vuole proporre ai suoi cittadini un referendum consultivo nel quale, se ho capito bene, si chiede se si vuole che passino alla Regione tutte le competenze in materia di sanita', istruzione e polizia locale. Beh, se questo e' il quesito, mi sembra vago: come se si chiedesse 'volete pagare meno tasse?'''. Franco Bassanini, Ministro per la Funzione Pubblica, appare a dir poco scettico sulla iniziativa assunta dal Consiglio regionale della
Lombardia. ''A quest'ultima domanda - spiega - chiunque risponderebbe si': E allora, servono quesiti piu' precisi quali 'vorreste una riduzione dell'Irpef del tot per cento, ma in cambio non avere piu' una scuola o una sanita' gratuita?'. Beh, in questo caso la domanda diventa precisa e interessante''. Nel caso specifico della Lombardia, dice Bassanini ''e' facile prevedere che il risultato della consultazione non dia risposte
esaustive e complete''. Il Ministro ricorda poi che le competenze statali in materia di polizie locali ''dal 2001 praticamente non esisteranno piu'''; che quelle in materia sanitaria si limitano ''a un po' di legislazione e di coordinamento, che sono in capo al Ministero della Sanita''' e che l'istruzione ''ormai va nel senso della autonomia scolastica (cioe' degli istituti) con l'idea che i contenuti educativi e formativi non devono essere consegnati alla politica, nemmeno a quella locale''. (SEGUE).

REGIONI: REFERENDUM LOMBARDIA; BASSANINI, QUESITO NON CHIARO(2)

   (ANSA) - ROMA, 26 LUG - ''La domanda giusta, in tema di istruzione - dice ancora Bassanini - dovrebbe allora essere questa: volete che i programmi delle scuole, che i Presidi e gli insegnanti siano scelti dagli assessori all'istruzione delle Regioni? Un quesito che fornirebbe risposte piu' chiare''. ''Insomma - conclude - la genericita' del quesito puo' al massimo farci dire che il popolo italiano vuole una riforma in senso federale; cosa che oggi e' fondamentalmente condivisa da quasi tutto il Parlamento. Quelle che non da' sono invece indicazioni su quale federalismo si vuole. E su questo, mi sembra di notare, da parte di alcuni miei competitori politici, non conoscano, o fingano di non conoscere cosa significhi uno Stato veramente federale''. (ANSA).



 
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