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Infrastrutture: Governo viola la Costituzione - Legiferino Regioni
- Bassanini e Amato presentano libro bianco giuristi
Notizie estratte dal sito www.regioni.it
(ANSA) - ROMA, 8 LUG - I provvedimenti del governo Berlusconi
sulle grandi opere, cioe' la legge obiettivo e il collegato alla Finanziaria
sulle infrastrutture e i trasporti, violano la Costituzione. Lasciano ''sempre
all'esecutivo l'ultima parola'', infatti, calpestando la riforma federalista
e gli interessi degli enti locali. Per questo, le Regioni non devono solo
presentare ricorsi alla Corte costituzionale e al Tar, ma approvare una
propria legge che riscriva le regole in materia, questa volta nel rispetto
del federalismo. E' un atto d'accusa al governo e alla sua maggioranza
il Libro bianco preparato dall'Astrid (Associazione per gli studi e le
ricerche sulla riforma delle istituzioni democratiche e sull'innovazione
nelle amministrazioni pubbliche) che si occupa di ''Attuazione del nuovo
titolo V della Costituzione: aspetti problematici - La localizzazione delle
grandi infrastrutture fra Stato e Regioni''. Il documento, presentato nel
corso di una conferenza stampa al Senato, e' stato preparato da una decina
di costituzionalisti e amministrativisti, tra cui anche l'ex presidente
del consiglio Giuliano Amato, coordinati da Franco Bassanini, ex ministro
della Funzione pubblica nel governo del centrosinistra. Secondo il Libro
bianco, con la legge obiettivo, gia' in vigore, lo ''Stato definisce infrastrutture
pubbliche e private e insediamenti produttivi strategici, riservando a
se' non solo la valutazione della strategicita' e dell'interesse nazionale,
ma anche ogni ulteriore funzione amministrativa sulle opere''. E questo
''nonostante nel nuovo quadro costituzionale, l'interesse nazionale non
coincida piu' con l'interesse statale, ma piuttosto con la valutazione
degli interessi fatta, secondo le rispettive competenze, dagli enti che
costituiscono la Repubblica. Sotto questo profilo - si legge sempre nel
documento - la legge obiettivo presenta sicuramente profili di illegitimita'
'' ed e' ''in palese contraddizione con il quadro dei principi costituzionali''.
Il discorso non cambia con il collegato alla Finanziaria, ancora in discussione
in Parlamento, che detta disposizioni in materia di infrastrutture e di
trasporti. Secondo gli estensori del Libro bianco, infatti, questo provvedimento
''modifica alcune delle disposizioni della legge obiettivo, ma riesce a
superare solo in parte le censure di costituzionalita' che l'hanno investita''.
Bene le procedure per l'individuazione delle infrastrutture strategiche,
con il piano nazionale predisposto d'intesa anche con le Regioni. Male,
invece, il l'introduzione di un ''procedimento alternativo per l'approvazione
dei progetti preliminari e definitivi delle infrastrutture strategiche,
comprensivi della localizzazione dell'intervento, che si esaurisce in un
decreto del presidente del consiglio, previa deliberazione del Cipe integrato
dai [SEGUE].presidenti delle Regioni interessate, sentita la Conferenza
unificata e le commissioni parlamentari competenti''. Dopo una lunga parte
di analisi della situazione attuale, il Libro bianco passa in rassegna
le strategie di intervento. Tre le strade che le Regioni possono percorrere.
In primo luogo un ricorso alla Corte costituzionale nei confronti del collegato
alla Finanziaria, non appena sara' promulgato, come gia' fatto per la legge
obiettivo. Poi l'impugnazione dei provvedimenti del governo adottati in
applicazione della stessa legge Lunardi. In questo caso le Regioni possono
scegliere sia la via amministrativa, cioe' il ricorso al Tar, sia quella
giurisdizionale, sollevando conflitto di attribuzione davanti alla Corte
costituzionale.
Tuttavia, secondo gli esperti che hanno lavorato al Libro bianco, c'e'
una terza cosa da fare. Ed e' la piu' importante: ''Appare altamente consigliabile
- si legge infatti nel documento - la via dell'approvazione di una legge
regionale che provveda a definire una disciplina del procedimento di localizzazione
conforme ai principi costituzionali, e che valga ad evitare che, nelle
more del giudizio della Corte costituzionale, abbiano ad applicarsi le
disposizioni della legge Lunardi o della legge collegata sulle infrastrutture
e i trasporti''. Secondo il Libro bianco, ''tale legge potra', beninteso,
essere impugnata dal governo. Ma nel frattempo essa avra' vigore, prevalendo
sulla Lunardi e sulle sue successive correzioni in quanto lex posterior''.
Questa procedura avrebbe anche un altro vantaggio: ''L'approvazione di
una legge regionale contenente una disciplina del procedimento concertativo
coerente con i principi costituzionali e rispettosa delle esigenze unitarie,
potrebbe peraltro favorire un esito positivo per le Regioni dei ricorsi
presentati nei confronti della Legge Lunardi''. Nel dettaglio, le varie
leggi regionali dovrebbero ''disciplinare le forme e i modi della partecipazione
della Regione ai procedimenti concertativi nazionali relativi alla definizione
dei piani e programmi nazionali'', ''disciplinare le forme e i modi della
partedcipazione delle Regione a procedimenti concertativi con le Regioni''
vicine, e infine, ''disciplinare l'intero procedimento di definizione della
localizzazione di opere e infrastrutture all'interno del territiorio regionale''
ancne se con la definizione di ''vincoli esterni derivanti tra l'altro
dai piani e dai programmi nazionali''.
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