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il manifesto - 19-09-2002

Il Veneto al voto
No al buono scuola, referendum il 6 ottobre
 
Ernesto Milanesi

Venezia - Il Veneto è chiamato alle urne, ma quasi nessuno lo sa. Il 6 ottobre (dalle 7 alle 22) si voterà il referendum abrogativo della legge dei «buoni scuola». E' necessario il quorum, ma prima di tutto occorre che i cittadini siano informati dell'appuntamento e della posta in gioco. E' la legge regionale n.1 del 2001, approvata dalla Casa delle libertà ma anche dalla Margherita (che poi ci ha ripensato prima di varare il regolamento). Come in Lombardia, introduce con i «buoni scuola» il finanziamento alla scuola dei ricchi. Il Veneto, infatti, aveva fin dal 1985 una legge regionale sul sostegno dell'istruzione, depauperata delle necessarie risorse. Così è scattata l'operazione del governatore Galan, che in campagna elettorale aveva sbandierato la «privatizzazione scolastica». Infatti. Prima sono state escluse le materne, poiché il 72% dei bimbi veneti frequenta le private religiose, le pubbliche essendo rarissime. Poi i «buoni scuola» sono rimborsabili solo a chi ha pagato almeno 300 mila lire d'iscrizione. Una legge su misura. A circa 25 mila studenti delle private sono stati erogati circa 17 miliardi e mezzo di vecchie lire. Ai circa 500 mila studenti della scuola pubblica... 178 milioni. E solo perché si tratta di istituti alberghieri o convitti, condizione indispensabile per far domanda alla regione.

Di più. Una volta applicata, la legge regionale sui «buoni scuola» si dimostra concepita per invertire il più elementare principio della solidarietà. Il 45% dei soldi è finita alle famiglie con redditi netti compresi fra i 40 e i 100 milioni di lire. Lo ha sottolineato Sergio Cofferati, che martedì ha concluso la festa dell'Unità di Padova: «E' una legge di classe, un altro esempio di come si smantella il welfare, e si aiutano i più ricchi penalizzando chi ha bisogno». Il segretario della Cgil ha lanciato un appello a votare il referendum.

A mobilitarsi, non solo i promotori dell'abrogazione, che un anno fa hanno raccolto le firme necessarie. Insegnanti, studenti, associazioni, sindacati hanno attivato una sorta di tam tam per dare visibilità al referendum. Il sito www.retescuolepadova.it mette a disposizione informazioni, volantini, schede. E sono state inviate a tutti i sindaci del Veneto lettere per invitarli a non dimenticare il referendum del 6 ottobre. Ai cittadini, infatti, non arriverà nessun certificato elettorale, visto che si vota con la «scheda multipla» ...

Già schierati anche i professori dell'università di Padova, quelli del «Comitato Non solo spettatori», animatore della «spedizione veneta» al girotondo del 14 settembre.



 
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