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La Loggia indica percorso verso Riforma davanti a Commissione Parlamentare Questioni regionali
 
Notizie estratte dal sito www.regioni.it
 
(ANSA) - ROMA, 24 SET - Completarne l' impianto e correggerne i principali difetti: sono questi gli obiettivi che si pone il ''restyling'' della legge costituzionale dell' ottobre 2001 illustrato dal ministro degli Affari regionali, Enrico La Loggia, nel corso dell' audizione che si e' svolta, oggi, a San Macuto, davanti alla commissione parlamentare per le questioni regionali, presieduta dal sen.Carlo Vizzini. I difetti, secondo La Loggia, sono da individuare nella ''attribuzione alla potesta' legislativa concorrente delle Regioni di materie che necessitano di interventi unitari'' (cioe' l' ordinamento delle comunicazioni, le grandi reti di trasporto e navigazione, produzione e distribuzione dell' energia); ''eccessiva genericita' e dilatazione delle materie di potesta' legislativa concorrente'' (soprattutto in materia di lavoro e ambiente); ''assenza di efficaci strumenti di raccordo tra le competenze statali e regionali''; ''incongrua previsione della disposizione relativa alla citta' di Roma''. Individuati i ''difetti'' sui quali intervenire, La Loggia ha indicato, alla commissione, gli obiettivi della nuova riforma che dovrebbero ''delimitare meglio le competenze dello Stato e delle Regioni nelle materie di legislazione concorrente'', ''riassegnare allo Stato la potesta' legislativa esclusiva nelle materie che necessitano di interventi unitari'', ''attribuire tutte le materie concorrenti alla competenza esclusiva delle Regioni, salvo, per alcune, per le parti che lo Stato ritenga di disciplinare con legge, unicamente per esigenze di uniformita' di condizioni su tutto il territorio, o di unita' giuridica o economica''. Ed ancora ''rafforzare gli strumenti di raccordo tra le competenze statali e regionali, in connessione con la necessita' di istituzione di una Camera delle Regioni (Senato Federale)''; ''individuare procedure che consentano di trasferire con gradualita' le nuove competenze e le necessarie risorse finanziarie alle Regioni''. La riforma, quindi, per il ministro La Loggia, dovrebbe trovare il suo completamento con ''la trasformazione di un ramo del parlamento in Senato federale'', ''l' integrazione della Corte costituzionale con membri alla cui elezione partecipino anche le Regioni'', ''l'elezione diretta del Presidente della Repubblica''.



 
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