Corriere
della sera 20-12-2002
Regioni contro il governo: ricorreremo al
Tar
I governatori bocciano il decreto taglia-spese:
«Chiederemo subito un incontro al Quirinale»
ROMA - Niente dimissioni di massa. Per
protestare contro i tagli ai bilanci delle Regioni, inferti dalla Finanziaria
e dal decreto «taglia-spese», i «governatori» hanno
deciso di percorrere vie istituzionali. Primo: un incontro con il Capo
dello Stato. Secondo: un ricorso al Tar. La protesta è per ora unanime
e complessiva: «A Ciampi - ha spiegato il presidente della Conferenza
delle Regioni, Enzo Ghigo - faremo un discorso molto ampio, che non si
limiterà ai contenuti della Finanziaria. L'incontro ci sarà
dato all'inizio del prossimo anno». La rottura definitiva tra governo
ed enti locali è maturata ieri, prima nella Conferenza Stato-Regioni
e poi nella Conferenza unificata. E’ stato lo stesso mediatore, il ministro
degli Affari regionali, Enrico La Loggia, a prenderne atto: «Abbiamo
registrato una forte opposizione di tutte le Regioni sul "taglia-spese".
Questo nodo può essere sciolto solo affrontandolo in sede di governo,
coinvolgendo il premier, il ministro dell'Economia e gli altri ministri
interessati». Per La Loggia sarebbe necessario «un incontro
che dia seguito all'intesa interistituzionale del 20 giugno», vale
a dire al Patto di stabilità delle Regioni. Proprio a questo si
rifanno i governatori ritenendo che il governo lo abbia disatteso con il
«taglia-spese». In particolare il decreto sarebbe «illegittimo»
perché «invade» le competenze regionali in materia sanitaria
previste dal Titolo V della Costituzione e dal patto. E ancora: la legge
cui il decreto dà applicazione «fa espresso riferimento alla
inapplicabilità della riduzione delle spese di funzionamento agli
enti e organismi pubblici territoriali», quindi Asl e ospedali. Inoltre
il decreto sarebbe inapplicabile a fine anno, quando il budget è
pressoché esaurito. Infine il riparto del Fondo sanitario nazionale
non è ancora avvenuto e quindi i bilanci di esercizio delle Asl
non sono definitivi.
«L’intesa di luglio non c'è più
- ha detto Vasco Errani, vicepresidente della Conferenza delle Regioni
- il governo non l'ha rispettata in nessuno dei suoi punti». «È
la prima volta - rincara Ghigo - che tutte le Regioni insieme decidono
di fare ricorso al Tar. Ad esso chiederemo la sospensiva di un provvedimento».
Ma il problema è anche la Finanziaria. Ieri alla spesa sanitaria
corrente delle Regioni sono stati assegnati altri 165 milioni di euro.
Ma il Senato ha anche confermato il blocco delle addizionali Irpef e Irap
per Regioni e Comuni. Il risultato lo enuncia Errani: «Sulla manovra
non abbiamo avuto nessuna risposta sostanziale, per cui per noi rimane
insostenibile». Secondo Ghigo ormai c’è poco da fare: «Consideriamo
la Finanziaria un capitolo chiuso. Vediamo adesso di guardare avanti».
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