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 Corriere della sera   07-07-2004
 
FORMIGONI A VELTRONI
«Dare più poteri alle Regioni:
«Veltroni dice che i Comuni sono più vicini delle Regioni ai cittadini? E allora perché non le assemblee di condominio?» Roberto Formigoni, presidente della Lombardia, replica al sindaco di Roma: «Chi non vuole darci più poteri è un conservatore».
 
Formigoni: noi il centro decisionale Nel centrosinistra i veri conservatori

«Veltroni dice che i Comuni sono più vicini ai bisogni dei cittadini? E allora perché non i consigli di zona? Perché non le assemblee di condomino? La verità è che la sinistra e il centrosinistra hanno sempre tentato di stringere le Regioni nella morsa fra statalismo e localismo». Il presidente della Lombardia Roberto Formigoni rispedisce al mittente le critiche del sindaco di Roma e passa al contrattacco: «In realtà quella che viene fuori è la paura del nuovo, escono allo scoperto i veri conservatori, quelli che vorrebbero lasciare tutto come sta».
 
Veltroni cita Luca Cordero di Montezemolo e parla di minaccia all'unità del Paese, di ibrido fra spinte secessioniste e rivincite centralistiche, di allontanamento delle zone ricche da quelle povere. Fantasie?
«Questi pericoli, se ci sono, nascono proprio dalla riforma approvata dal centrosinistra che per esempio abolì il concetto di interesse nazionale mentre invece la nostra riforma lo reintroduce».
 
E di fronte al quale anche lei ha manifestato più di una perplessità. Ricorda?
«Io dicevo che non deve essere un grimaldello per riportare tutto come prima. Cordero di Montezemolo ha denunciato il rischio di confusione imputabile alla loro riforma. Se avessero introdotto il federalismo fiscale, come io ho sempre chiesto, ci sarebbe un responsabile della spesa. E il Senato federale avrebbe un ruolo di giudice autorevole e imparziale».
 
Davvero non esiste il rischio di un nuovo centralismo, questa volta regionale?
«Le Regioni hanno la massa critica per incuneare un vero centro decisionale fra localismo e statalismo. Per ogni problema deve intervenire l'ente più vicino al cittadino e che abbia la funzionalità necessaria. Per il traffico urbano, ad esempio, l'ente più adeguato è il Comune; per i rifiuti la Provincia con la supervisione regionale; per la sanità la Regione».
 
Veltroni dice che la vostra riforma nasce sotto la minaccia della Lega, un partito che rappresenta soltanto il 5 per cento degli italiani. Che cosa risponde?
«A lui e a tutti quelli che dopo aver finto, per motivi strumentali, di sostenere il federalismo ora lo attaccano, ricordo che il federalismo è stato approvato dagli italiani con il referendum popolare del 2001».
 
Referendum che approvò la riforma del centrosinistra, riforma che lei dice aver provocato tanti guai.
«L'approvammo tutti, anch'io, perché era un primo passo. Da correggere e da completare».
 
Anche nella maggioranza però qualcuno è tiepido. Non crede?
«È un impegno che abbiamo sottoscritto tutti insieme. E quindi non facciamoci irretire nella propaganda del centrosinistra».
 
Claudio Schirinzi



 
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