Riforme Istituzionali
Rassegna stampa
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Dal sito www.regioni.it  02-12-2004
 
Via libera allo statuto della Regione Toscana: reazioni alla sentenza n. 372 della Consulta

 
MARTINI, UN GIORNO BELLISSIMO
 
(AGI) - Firenze, 2 dic. - "Oggi e' un giorno bellissimo per tutta la Toscana e io sono felice ed emozionato". Questo il primo commento del presidente della Regione, Claudio Martini, dopo aver letto il testo della sentenza con cui la Corte Costituzionale ha respinto il ricorso del Governo nei confronti dello Statuto approvato dal Consiglio regionale. "E' una sentenza chiara e netta - prosegue Martini - che risponde ad una diffusa aspettativa della societa' toscana, protagonista, insieme alle forze politiche, dell'elaborazione del nuovo Statuto. E' quindi legittima la soddisfazione dell'intero Consiglio regionale e della comunita' civile. E' da questo impegno collettivo che e' nata la nuova Carta dei diritti della Toscana, una Carta che rispetta tutte le culture e che tiene conto delle sensibilita' che provengono dalla nostra storia e da quelle che oggi segnano la societa' moderna".
    La Corte - e' detto in una nota - ha respinto il tentativo di bloccare questo processo che, come dimostra la stessa sentenza, non aveva e non ha nulla di anticostituzionale. Cio' consentira' di affrontare la scadenza elettorale della prossima primavera con un sistema di regole fortemente innovativo, scelto in piena autonomia e coerente con le opportunita' offerte dalla riforma federalista in vigore. "Con il via libera della Corte che ha respinto il ricorso presentato dal governo - continua Martini - avra' piu' forza la nostra voglia di innovare, di guardare con coraggio al futuro senza essere frenati da paure immotivate". "Abbiamo vinto perche' lo Statuto era fatto bene. Ringrazio quindi per il lavoro svolto la commissione consiliare e tutti i consiglieri regionali. Il vasto consenso con cui lo abbiamo approvato e' stato un contributo determinante. Abbiamo vinto - conclude - quando abbiamo deciso di affidarci al giudizio della Corte, respingendo le improvvide sirene che ci proponevano di cambiare il testo approvato. Se lo avessimo fatto oggi non avremmo questo Statuto, che fa della Toscana una delle terre piu' avanzate per i diritti del XXI secolo".
 
 
UDC, NESSUNO PUO' CANTARE VITTORIA
 
(AGI) - Firenze, 2 dic. - "La sentenza della Consulta non consente a nessuno di cantare vittoria". Lo afferma Marco Carraresi dell'Udc toscano, in merito alla sentenza sullo statuto regionale. "Tanto meno - aggiunge - alla maggioranza che governa la Regione Toscana, che esce, dalla vicenda processuale, 'assolta per insufficienza di prove'". La sentenza - aggiunte - "sancisce che nello statuto toscano sono scritte norme che non hanno carattere di norme, ma solo semplici 'indicazioni politiche'". Cio' - a giudizio di Carraresi - "comportera' inevitabilmente conseguenze molto negative e, c'e' da aspettarselo, problemi tecnici enormi per l'applicazione pratica della norme". "Purtroppo - conclude - la Toscana ha fatto ancora una volta da 'cavia': la sentenza e' anche un monito alle altre regioni a non scrivere nei loro statuti cose che non ha senso scrivere. Ma che la nostra Regione - sia pure senza il nostro voto favorevole - ha invece, purtroppo, fatto".
 
 
ARCIGAY, MOMENTO STORICO PER COPPIE OMOSESSUALI
 
      Firenze, 2 dic. (Adnkronos) - ''Come associazione regionale di gay e lesbiche non possiamo che rallegrarci di questo ko che la Corte ha dato al Governo ed alla sua volontà di sbarrare la strada al riconoscimento delle forme di convivenza diverse da quella basata sul matrimonio che la Regione Toscana ha, col suo Statuto, capeggiato''.
E' questo il primo commento di Alessio De Giorgi, presidente di Arcigay toscana, alla sentenza della Corte costituzionale che ha respinto il ricorso del Governo contro lo Statuto della Toscana.

      De Giorgi ha sottolineato che proprio sulla questione del riconoscimento delle coppie omosessuali si era soffermato il ricorso del Governo, e che la sentenza della Corte ha ricordato che tale norma aveva ''carattere non prescrittivo e non vincolante'' e svolgeva ''una funzione, per così dire, di natura culturale o anche politica, ma certo non normativa''. Secondo la Corte, infatti, la norma non comporta ''né alcuna violazione, né alcuna rivendicazione di competenze costituzionalmente attribuite allo Stato'', e ha ritenuto che la frase ''riconoscimento delle altre forme di convivenza'' non viola in alcun modo la Costituzione.

      (Adnkronos) - ''Oggi quella sentenza della Corte Costituzionale - dichiara De Giorgi - rappresenta un momento storico nel nostro cammino per il riconoscimento delle coppie gay e lesbiche, in quanto i nostri avversari hanno un'arma in meno: non potranno più utilizzare la Costituzione, richiamandone l'art. 29 (quello sulla famiglia fondata sul matrimonio), per sostenere che un riconoscimento delle altre forme di convivenza sarebbe contrario alla nostra Carta costituzionale''.

      ''Oggi - conclude De Giorgi - i cittadini toscani, ed in particolare i cittadini e le cittadine omosessuali di questa regione, sono un po' più liberi ed anche decisamente più orgogliosi di appartenere a questa terra. Ma sono anche più liberi i cittadini italiani, perché hanno avuto la conferma che c'è chi presidia la nostra Carta Costituzionale dai tentativi di accettare il federalismo solo quando va in una direzione precisa''.
 
 


 
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