Riforme Istituzionali
Osservatorio sulla devolution
Rassegna stampa
www.riforme.net

 Corriere della sera   16-12-2004
 
Prima nuova legge elettorale
Toscana, sì alle primarie
 
Via le preferenze, avanti con le primarie. Lo ha deciso la Regione Toscana, che ieri ha approvato una legge che consentirà agli elettori di scegliere i candidati al Consiglio e alla Presidenza, con un meccanismo che non ha precedenti in Italia e in Europa e che è stato varato con il sì di Ds, Margherita, Sdi e Verdi, il no di Udc e Forza Italia e l’astensione di An, Pdci e Prc. Domenica 20 febbraio, gli elettori toscani andranno per la prima volta alle urne, in un turno anticipato, per partecipare alle primarie, organizzate e finanziate dalla Regione. Si tratta di un meccanismo che in qualche modo sostituisce quello delle preferenze e che consiste in una preselezione dei candidati. Quello che ancora non è possibile sapere, al momento, è quali partiti o coalizioni utilizzeranno fino in fondo questa opzione, che è facoltativa, visto che l’obbligo sarebbe stato incostituzionale. Chi lo farà, comunque, dovrà rispettarne gli esiti, pena una sanzione di 5 mila euro. Ogni partito, inoltre, potrà scegliere se indire primarie aperte a tutti gli elettori o chiuse, cioè riservate agli iscritti a un albo elettorale.
Il presidente della Toscana Claudio Martini è soddisfatto della «svolta»: «Siamo i primi a realizzare una riforma su un tema del quale si parla molto e si fa poco. Siamo riusciti a evitare le risse, a lavorare con spirito costituente e abbiamo affidato anche la presidenza della commissione statuto alla minoranza. Inoltre abbiamo anche abolito le preferenze che, guardando in un panorama europeo, resistono soltanto in Italia».
In consiglio non ha retto fino in fondo il patto istituzionale che aveva portato al varo dello statuto e della legge elettorale con il consenso, oltre che della maggioranza di centrosinistra, anche del centrodestra. Forza Italia ha votato no, giudicando le norme «pasticciate e poco chiare». Sulla stessa posizione l’Udc, secondo cui «le primarie servono soltanto a far lievitare i costi della politica». La spesa prevista è di 300-350 mila euro. Più cauta An, che si è astenuta. Spiega il capogruppo regionale Maurizio Bianconi: «Il principio non ci dispiace, è un tentativo di rinnovare la politica. E bisogna dare atto ai ds di aver tenuto fede al patto. Ma questa legge rischia di violare la riservatezza: gli elettori, infatti, alle urne devono chiedere la scheda di un partito, rivelando l’orientamento politico. Avremmo preferito una scheda unica. Ci sono paesi in Toscana dove per noi non è facile avventurarsi».
Nel centrosinistra, Prc e Pdci hanno detto di no, mentre la Margherita ha votato a favore perché, spiega il capogruppo Erasmo D’Angelis, «con le primarie recuperiamo quel deficit di democrazia che si era creata con l’abolizione delle preferenze, alla quale eravamo contrari». I Ds hanno in programma primarie per i consiglieri. Per il presidente, invece, c’è un candidato unico: Martini. Il quale commenta: «Per questo forse bisognerà aspettare la scadenza del secondo mandato. Al terzo, infatti, e anche questa è una novità che abbiamo introdotto noi, non sarò più eleggibile»
 
Alessandro Trocino



 
Indice "Rassegna Stampa"
 
 
Mailing List di Riforme istituzionali