Riforme Istituzionali
Osservatorio sulla devolution
Rassegna stampa
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La Repubblica 01-03-2001
Devolution, Formigoni firma
Via libera al referendum. Loiero: il governo si opporrà
- Il presidente della Lombardia: "Voteremo il giorno delle elezioni politiche"
MILANO — «Un atto formalmente ineccepibile, addirittura dovuto
e dal significato politico chiarissimo, un vero e proprio colpo di gong».
Così Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia, presentando
ieri il decreto firmato ieri con cui stabilisce che il contestato, dal
governo, referendum consultivo regionale sulla devoluzione, si terrà
contestualmente alle elezioni politiche. «Un colpo di gong»
per Roma dice Formigoni e in serata arriva la risposta del governo affidata
al ministro degli Affari regionali Agazio Loiero. «Non c’è
alcuna possibilità discrezionale nella decisione da prendere. Il
governo è obbligato a impugnare l’atto di indizione del referendum
consultivo della Regione Lombardia. Formigoni da uomo delle istituzioni
sa bene che non può indire alcun referendum e che il consiglio dei
ministri ha la strada ben segnata». Lo scontro tra il governo centrale
e quello della Regione Lombardia non potrebbe essere più clamoroso.
Formigoni insiste. «Chi pensava che ci arrendessimo facilmente
al muro eretto dal governo si sbagliava: devoluzione e federalismo sono
un obiettivo su cui abbiamo ricevuto un vasto mandato popolare che vogliamo
realizzare da subito con la necessaria gradualità». Replica
di Loiero: «Io mi auguro solo che la Corte Costituzionale decida
in tempo utile in modo che se un referendum debba farsi esso sia quello
confermativo sulla riforma federale dello Stato, così come prevede
la nostra Costituzione».
Fino a oggi la Consulta non ha ancora proceduto, secondo alcune notizie
pare che deciderà entro aprile. Nel caso accogliesse uno dei due
ricorsi del governo e sospendesse o annullasse la delibera regionale Formigoni,
ieri, ha dichiarato che «ritirerà il provvedimento».
Ma il presidente lombardo insiste sul fatto che finora la Corte costituzionale
non si è espressa: «Nessuno può pensare che la Corte
non abbia proceduto per amnesia, ignoranza o distrazione. Ha scelto finora
di non pronunciarsi ed è un fatto di grande rilevanza giuridica
e formale». Dei referendum sulla devoluzione proposti nelle quattro
regioni del Nord a guida PoloLega quello lombardo è l’unico che
è arrivato sino al decreto di fissazione della data. Pesantissime
le reazioni dal centrosinistra. Il segretario dei popolari Castagnetti
parla di «iniziativa improvvida e illegittima», per il capogruppo
dei deputati dello Sdi Giovanni Crema «l’iniziativa di Formigoni
è provocatoria e populista perché in ogni caso le iniziative
del presidente della Lombardia, in base a quanto afferma sia la Costituzione,
che la legge ordinaria, saranno prive di ogni efficacia».
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