Riforme Istituzionali
Osservatorio sulla devolution
 
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12-03-2001

Comunicato-denuncia del CO.P.A.R contro l'accorpamento "referendum consultivo lombardo - elezioni politiche nazionali"

Il Comitato politico per l'astensione ai referendum denuncia, oltre agli ovvi rilievi d'incostituzionalità già sanciti dalla Corte Costituzionale per analoghe iniziative referendarie, l'ulteriore tentativo, da parte del Presidente Formigoni, di aggirare i meccanismi di tutela a difesa dei diritti dei cittadini.
La scelta di far svolgere la consultazione referendaria contemporaneamente alle elezioni politiche e amministrative, visti i diversi modi di espressione della volontà elettorale, è chiaramente tesa ad influenzare la libera e segreta espressione elettorale del corpo
elettorale.
A differenza che per le elezioni politiche nazionali, infatti, dove l'astensione non è produttiva di effetti giuridicamente rilevanti, anche nel caso del referendum regionale è data la possibilità, agli elettori, di cercare d'impedire l'approvazione dei quesiti referendari attraverso l'astensione (Legge regionale 28 aprile 1983 N. 34  - art. 17 comma 6 - La proposta sottoposta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi).
E' quindi evidente che accorpando le due diverse consultazioni in un'unica data, gli elettori, eventualmente intenzionati a partecipare alle consultazioni politiche nazionali e ad impedire l'approvazione del quesito referendario attraverso l'astensione, si vedrebbero costretti a dover manifestare esplicitamente la loro volontà di astenersi attraverso il non ritiro delle schede per i soli referendum.
Una forma d'identificazione e, quindi, una forma di pressione indebita in grado di condizionare le scelte di comportamento permesse dall'art. 17 comma 6 L.R.  28 aprile 1983 N. 34 per la sola consultazione referendaria.
Una forma di pressione indebita che non dovrebbe sfuggire alla comprensione del Presidente Formigoni visto che, come si ricorderà, tra le forze politiche che hanno promosso il referendum in questione ve ne sono alcune, Forza Italia e Lega, che in occasione della scadenza referendaria nazionale del maggio 2000 invitarono gli elettori ad astenersi dal voto per impedire l'approvazione dei quesiti referendari.

Si rivolge l'invito, pertanto, a tutte le forze democratiche e agli Organi istituzionali competenti, a vigilare su comportamenti chiaramente lesivi dei diritti politici dei cittadini sanciti in Costituzione.

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