unita.it 17-03-2006
Ogm: la Consulta boccia il governo
di red
Si è riunito venerdì mattina a Palazzo Chigi il Tavolo agroalimentare presieduto dal sottosegretario Gianni Letta e dal ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno per prendere in esame lo schema di proposta per l'adozione del decreto ministeriale sulle norme quadro della coesistenza delle colture agricole Ogm con quelle tradizionali e biologiche. Si è trattato di decidere i contenuti che seguono la parte sanzionatoria già definita lo scorso anno. Ma mentre è in corso la riunione, dalla Corte Costituzionale arriva la doccia fredda: la legge sulle Ogm è illegale, giacché la coesistenza delle colture transgeniche con quelle biologiche e convenzionali va disciplinata a livello regionale e non statale.
La bozza di articolato, esaminata dal Tavolo agroalimentare, conteneva
e linee guida e alcune raccomandazioni per le Regioni che costituiscono
la premessa all' emanazione del decreto ministeriale sulla coesistenza
tra agricoltura convenzionale e colture transgeniche. I contenuti, che
seguono la parte sanzionatoria già definita lo scorso anno, riguardano
essenzialmente norme di comportamento per gli operatori che intendono coltivare
o gestire produzioni con organismi geneticamente
modificati. La Consulta, però, su ricorso delle Marche, blocca
tutto: la coesistenza delle colture transgeniche con quelle biologiche
e convenzionali va disciplinata a livello regionale e non statale, anche
perchè i diversi territori italiani sono «notoriamente molto
differenziati dal punto di vista morfologico e produttivo».
Intanto a palazzo Chigi, si discute e si decide che il provvedimento sarà nuovamente esaminato in una successiva riunione del Tavolo agroalimentare che dovrebbe svolgersi nei primi giorni di aprile. Viene, invece, approvato il piano di riorganizzazione e ristrutturazione del Consiglio di ricerca e sperimentazione in agricoltura (Cra), presentato dal ministro Alemanno.
Soddisfatta la Coldiretti perchè il confronto sugli Ogm continua, ma certo non abbassa la guardia su quello che considera un pericolo. A nome dell'associazione, lo spiega Massimo Gargano, presidente Coldiretti Lazio, uscendo da Palazzo Chigi. «Sugli Ogm siamo soddisfatti, ma abbiamo anche perplessità- spiega- eravamo preoccupati dopo lo studio dell'Irran (che ha coltivato soia ogm su un appezzamento di 3 ettari) che testimonia che c'è il rischio di contaminazione ambientale», senza contare che «c'erano state risposte positive anche dai topi alimentati con la soia ogm».
Coldiretti non è del tutto convinta dalle linee guida sulla coesistanza
tra organismi geneticamente modificati e coltivazioni naturali fissate
dal decreto ministeriale illustrato da Alemanno: «Mentre in Italia
si continua a ragionare sulla coesistenza territoriale o aziendale, in
Europa la coesistenza viene applicata su base regionale».
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