Riforme Istituzionali
Osservatorio sulla devolution
Rassegna stampa - 2006
www.riforme.net

unita.it   01-09-2006

Germania, meno federalismo in Costituzione
 
Vincenzo Di Monte

È la prima grande riforma approvata dalla cosiddetta Grosse Koalition, la compagine di governo che ha riunito le componenti meno radicali della destra e della sinistra, e la più importante modifica alla Costituzione dal 1949, anno di fondazione della Repubblica federale tedesca. Si tratta di una legge che sancisce la redistribuzione del potere tra Stato e regioni, a vantaggio del primo. Il provvedimento, approvato lo scorso luglio, è entrato in vigore giovedì con la pubblicazione sulla gazzetta ufficiale.

Il nuovo assetto rappresenta quindi una svolta per l´ordinamento tedesco, che per anni ha fatto del decentramento il suo segno distintivo, riorganizzando i rapporti tra Stato centrale e Laender (Regioni) e le rispettive competenze.

Innanzitutto viene limitato il potere di veto del Bundesrat (la Camera dei rappresentanti regionali) per accelerare il processo di approvazione dei provvedimenti legislativi. Per ottenere questo risultato si è proceduto a rivedere i criteri di assegnazione di competenza delle leggi: ampliando il catalogo di quelle per la cui emissione è necessario il solo sì della Camera dei deputati (Bundestag), si è ottenuta una drastica riduzione (dal 60 al 35 per cento) dei provvedimenti da sottoporre al doppio vaglio.

In questo modo dovrebbe essere garantito anche l´alleggerimento del lavoro per la Corte costituzionale, oberata dai ricorsi per conflitto di competenza fra Stato e Laender. A fronte di una cessione di sovranità in merito all´approvazione delle leggi, la riforma assegna alle regioni un maggior grado di autonomia in decisioni relative ad alcuni settori chiave come l'istruzione scolastica, il sistema carcerario e l'orario di apertura dei negozi.

Se il Bundestag equivale in tutto e per tutto alla nostra Camera dei deputati, Il Bundesrat è composto invece dai rappresentanti dei governi dei 16 Länder, che inviano alla seconda Camera un numero di delegati proporzionale all'entità della popolazione residente in ciascun Land, da un minimo di tre ad un massimo di sei. Questa assemblea, che unitariamente al Bundestag costituisce il Parlamento tedesco, delibera a maggioranza assoluta dei suoi componenti, i quali, diversamente dai deputati, sono sottoposti a vincolo di mandato, ovvero devono votare conformemente alle disposizioni fornite loro dal governo regionale che li ha designati.

Già presente in epoca bismarckiana e nella repubblica di Weimar, quando prese il nome di Reichsrat, la Costituzione tedesca del 1949 assegna al Bundesrat la funzione di collaborare "alla legislazione e all'amministrazione della Federazione", provvedendo così ad attuare a livello istituzionale l'organizzazione in senso federale dell'assetto istituzionale tedesco. Il Consiglio Federale rappresenta dunque l'organo costituzionale per mezzo del quale i Länder hanno la concreta possibilità di esercitare le loro funzioni e competenze a livello federale, affermandosi in ultima analisi come veri tutori del principio.

Un principio che verrebbe esasperato dalla riforma secondo i partiti dell´opposizione (Verdi, liberali Fdp e nuova sinistra radicale), secondo i quali il provvedimento è inadeguato e suscettibile di far tornare il Paese a un'eccessiva frammentazione e diversificazione in fatto di competenze.



 
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