REFERENDUM: LA LOGGIA, AVVIARE CONFRONTO SERRATO CON REGIONI PER PREVENIRE
POSSIBILI CONTENZIOSI CON LO STATO
(ANSA) - ROMA, 11 OTT - Il ministro per gli Affari regionali, Enrico
La Loggia, in merito alla conferma referendaria della
modifica del Titolo V della Costituzione, ha detto che essa ''determina
la necessita' di avviare subito un confronto serrato
con le Regioni ed il sistema delle autonomie locali al fine di prevenire
possibili contenziosi con lo Stato''.
La Loggia - che ha commentato l' esito del referendum aprendo i lavori
delle Conferenze Stato-Regioni ed Unificata - ha
aggiunto che il confronto ''dovra' continuare per tutta la fase di
elaborazione delle norme attuative della riforma
costituzionale ed in quella che portera' al nuovo modello di Stato
federale cosi' come sara' delineato dal progetto di
devoluzione che il Governo varera' a breve''. (ANSA).
REFERENDUM: MARTINI, VITTORIA SI' E' NUOVA PARTENZA REGIONI
(ANSA) - FIRENZE, 12 OTT - ''Vittoria al referendum e' la partenza
per una nuova proposta istituzionale''. Lo ha detto
Claudio Martini, presidente della Regione Toscana, intervenendo al
Palacongressi di Firenze per un convegno sul tema
''Centralita' del lavoro e federalismo''. ''La vittoria del referendum
- ha detto Martini - e' solo un punto di partenza, l'
inizio di un lavoro che dovra' vincere le resistenze centralistiche
del governo, non lasciare campo libero alle
scorribande della devolution, superare gli ostacoli che, inevitabilmente,
verranno posti alla effettiva attuazione della
riforma costituzionale''.
Secondo Martini ''e' urgente per il centrosinistra costruire un intervento,
alzare il tiro e reagire alle tentazioni
devoluzionistiche facendo una proposta chiara sul nuovo assetto istituzionale
che si prospetta per il Paese''.
''In attesa di costruire questo percorso - ha detto ancora Martini
- per arrivare al completamento della riforma
costituzionale si dovranno utilizzare bene tutti gli spazi che finora
aperti grazie alla riforma, a cominciare dal
rafforzamento della collaborazione fra Regioni ed enti locali facendo
del federalismo una cosa sentita dalla gente ed evitando
la trappola di una presunta alleanza Comuni-Stato contro un altrettanto
presunto centralismo regionale''. Come Regioni l'
impegno sara' sulla previsione di ulteriori forme di autonomia speciale,
che la nuova legge prefigura in determinate materie.
''La Toscana - ha ricordato Martini - ha gia' annunciato di volerlo
fare sulla gestione dei beni culturali, settore nel
quale ha maturato un' esperienza di rilievo. Ma ci sono anche altri
spazi nei quali l' esperienza toscana puo' essere fatta
valere, il lavoro, la formazione professionale, i diritti e la sicurezza
nei luoghi di lavoro, le nuove tipologie di impiego,
l' immigrazione''. Martini ha aggiunto che ''la Toscana ha anche un
altro strumento per caratterizzarsi: il nuovo statuto, i cui
lavori preparatori entreranno nel vivo i primi mesi dell' anno prossimo
e la cui elaborazione dovra' essere la piu' larga e
partecipata possibile''. ''Lo statuto - ha detto il presidente della
giunta regionale - non sara' un semplice regolamento, ma
dovra' essere anche una carta di principi, dovra' far rientrare nel
nuovo testo tutte le novita' e le istanze che hanno
arricchito la societa' toscana negli ultimi 30 anni''.(ANSA).
LAVORO: LEONE(CGIL), UGUALI DIRITTI IN NUOVI STATUTI REGIONI
(ANSA) - FIRENZE, 12 OTT - ''Garantire uguali diritti per i lavoratori
su tutto il territorio nazionale con i nuovi statuti
regionali dopo l' esito del referendum costituzionale del 7 ottobre'':
lo ha chiesto la Cgil durante un convegno sul
federalismo a Firenze, proponendo l' elaborazione di una ''Carta della
comunita' regionale'' che metta al centro il lavoro.
''Siamo disposti ad impegnarci in una contrattazione regionale ma a
livello nazionale vanno garantiti uguali diritti
per tutti su tutela del lavoro, politica dei redditi e sicurezza sui
luoghi di lavoro - ha detto Betty Leone , segretario
nazionale della Cgil -. Si riconosce l' autonomia delle Regioni ad
organizzare la propria politica ma cio', secondo il
sindacato, deve avvenire con uguale riconoscimento dei diritti dei
lavoratori su tutto il territorio nazionale e su questo
punto contrattazione nazionale e politica dei redditi devono essere
comuni, mentre ci sembra che il Libro bianco di Maroni
vada in direzione diversa''.
Leone ha chiarito che ''interesse del sindacato e' che vi sia un' applicazione
corretta della legislazione concorrente: la
contrattazione territoriale potra' avvenire su cio' che riguarda lo
sviluppo, senza diversificare da regione a regione i diritti
fondamentali dei lavoratori''.(ANSA).