Riforme Istituzionali
L'editoriale
 
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Il Presidente (Ciampi) è nudo!

28/12/2001

Riguardo all'ultimo articolo di Pansa in difesa dell'operato del presidente Ciampi (L'Espresso 27-12-2001), che non potrebbe compiere alcuni atti che da più parti gli vengono sollecitati, mi permetto di ricordare che, ben prima dell'"irriverente" striscia di Staino su Linus, abbiamo assistito alle immancabili "esternazioni" dell'ex Presidente della Repubblica, il Senatore a vita Cossiga.
L'ex Presidente Cossiga, come si ricorderà, in occasione dell'ultimo scontro Governo-Magistratura ha invitato il Presidente Ciampi a dire e fare qualcosa da Presidente. In sintesi: un Presidente ha il dovere, prima che il diritto, di entrare nel merito dei conflitti istituzionali; se non lo fa, non sta assolvendo ai compiti istituzionali che gli sono propri.
Credo che su queste esternazioni, al di là dei desideri dell'ex Presidente di vedere richiamata la Magistratura, non si possa non essere d'accordo. Il ruolo che la Costituzione affida al Presidente non è, infatti, quello di mostrarsi, in ogni circostanza, equidistanti; bensì quello, certamente più impegnativo e di parte, di custode e difensore dei principi costituzionali.
Diversamente dai modi di Cossiga, anche la striscia di Staino ci ha ricordato alcune prerogative, o meglio, alcuni dei doveri del Presidente che anche il più "competente" Prof. Giovanni Sartori ha più volte richiamato dalle colonne del Corriere: secondo un banalissimo articolo della Costituzione (art. 74) "il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione".
Nulla di oltraggioso e contro Costituzione, quindi, l'eventuale richiesta al Parlamento, da parte del Presidente, di un nuovo voto su quelle che potremmo definire, con un eufemismo, leggi di discutibile buon gusto.
Avendo chiaro il quadro Costituzionale dei diritti e dei doveri del Presidente, tirare le conclusioni riguardo all'operato del presidente Ciampi è questione quanto mai semplice: con buona pace di Pansa e di tutti coloro che hanno fortemente denunziato, come scandalosa, gran parte dell'attività legislativa della maggioranza di centrodestra,  se il Presidente Ciampi ha ritenuto non necessario esercitare l'esclusivo diritto-dovere di rinviare all'esame delle Camere alcune leggi è perché, evidentemente, non le ha ritenute eccessivamente scandalose o lesive di principi costituzionali.
Ciò altro non fa che confermare che il ruolo del Presidente della Repubblica è ben lungi dall'essere, come dire, sopra le parti. Il
continuo "non uso" dei poteri costituzionali di cui il Presidente dispone, e sì che i casi eccezionali non sono mancati, costituisce un'oggettiva presa di posizione a favore dell’attuale Governo e, per altre circostanze, sempre per poca attenzione (per la sola questione delle schede elettorali con l'indicazione del futuro Presidente del Consiglio, palese violazione dell'art. 92 della Costituzione, avrebbe dovuto esternare un giorno sì e l’altro pure per tutta la durata della campagna elettorale), un oggettivo tradimento dei principi costituzionali.
Perché mai, allora, non dovrebbe essere consentito esercitare il diritto di critica all'operato del Presidente tenendo conto che le sue azioni, o meglio, le sue "non azioni", costituiscono un'indiscutibile presa di posizione?
C'è una canzone di Gaber che fa "se io fossi Dio". Allo stesso modo, potremmo tentare di giudicare l'operato del Presidente ponendoci nei suoi panni.

Franco Ragusa 


 

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