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Riforme.net  -  8 gennaio 2011
 
La delocalizzazione selvaggia, è un problema da risolvere o no?


di Franco Ragusa 

E' stata aperta una pagina facebook di provocazione nei confronti del ricatto posto dalla FIAT a danno non solo dei lavoratori, ma di tutta l'Italia.
Nella sostanza: se non si si accettano le condizioni di Marchionne, la FIAT sposterà l'investimento previsto altrove; e il tutto può essere esemplificato con gli strani esiti del referendum che a breve anche gli operai di Mirafiori saranno chiamati a votare.
Un referendum che non è un referendum, in quanto chi deve scegliere ha la pistola puntata alla tempia (perdita del posto di lavoro), ed è proprio dal come le parti saranno tenute a rispettare il risultato del referendum che si comprende come non ci sia nulla di democratico in questo tipo di consultazione.

- Se il risultato sarà Sì, per la "politica" è evidente che la Fiom e l'Italia dovranno accettare il risultato.  
- Se invece sarà No, per Marchionne e la "politica" sarà normale permettere alla Fiat di continuare a vendere il 30% di ciò che produce in Italia ... investendo però all'estero, perché è questo ciò che ha dichiarato Marchionne in caso di prevalenza dei No.

In altre parole, la minaccia della delocalizzazione per costringere-costringerci a rinunciare alle tutele previste dall'art. 41 della Costituzione:  

Art. 41. Cost.
L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
...

Per questo motivo, si è quindi pensato di attivare una forma di protesta che fosse in grado di porre all'attenzione della "politica" la necessità di applicare la Costituzione: se la minaccia della delocalizzazione (verso situazioni dove il regime dei diritti è inferiore a quello tutelato dalla nostra Costituzione) può comportare la violazione dell'art. 41 della Costituzione, la delocalizzazione va combattuta nell'unico modo che può rimanere nella disponibilità di un Paese sovrano.
Chi delocalizza l'iniziativa economica, potendo contare su legislazioni o situazioni contrattuali meno rispettose dei diritti e della dignità dei lavoratori, delocalizza pure le merci che verranno prodotte.  
Nel caso della FIAT, parliamo di circa il 30% di quanto questa azienda produce. Senza questo 30% di vendite in Italia, difficilmente la FIAT potrebbe sopravvivere un giorno di più.
Una semplice verità, questa, che il Governo e la "politica" tutta avrebbe dovuto rappresentare alla FIAT, ma che non è stato fatto.
Di qui la provocazione dal basso.
Se la "politica della compravendita di parlamentari" preferisce stare a guardare, noi possiamo fare quello che la politica non fa, boicottando l'acquisto di quel 30% di vendite FIAT in Italia.

Chi compra una FIAT danneggia anche te. Digli di smettere.

www.facebook.com/pages/Chi-compra-una-FIAT-danneggia-anche-te-Digli-di-smettere/176207899086371
 
www.boicottalafiat.org

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