Riforme Istituzionali
L'editoriale
 
www.riforme.net  -  www.riforme.info



       
Riforme.net  -  28 febbraio 2012

Dall’IMU alla Chiesa, la spiegazione “tecnica” del finanziamento pubblico alle scuole private


di Franco Ragusa

Dopo una trepidante attesa,  siamo finalmente in grado di comprendere l’effettiva portata dell’emendamento che, si dice, farà pagare l’ICI anche alla Chiesa, ma che al momento ha solo sancito che le scuole private possono non pagare l’IMU.

Per il caso specifico delle scuole” ha illustrato ieri Monti alla Commissione industria del Senato  “è necessario precisare che non è propriamente corretto chiedersi se le scuole, in quanto tali, siano esenti o meno dall’imposta municipale propria, bensì è più corretto domandarsi quali scuole possano essere esenti e quali, viceversa, siano soggette alla disciplina comune.”
Quali, quindi, i criteri per decidere l’esenzione?
Verificato che il “servizio effettivamente prestato sia assimilabile a quello pubblico”, sono da considerare “esenti le scuole che svolgono la propria attività secondo modalità concretamente ed effettivamente non commerciali.”
E per essere più precisi:  “L’organizzazione dell’ente - anche con specifico riferimento ai contributi chiesti alle famiglie, alla pubblicità del bilancio, alle caratteristiche delle strutture - sia tale da preservare senza alcun dubbio la finalità non lucrativa ed eventuali avanzi non rappresentino profitto, ma sostegno direttamente correlato ed esclusivamente destinato alla gestione dell’attività didattica.
In altre parole, le scuole private, purché gestite in pareggio di bilancio ed avendo l’accortezza di chiamare le rette con un altro nome, “contributi chiesti alle famiglie”, possono costituire, in conseguenza del mancato ricavo di un’imposta che invece riguarda la generalità dei cittadini, un onere per lo Stato, il tutto in aperto contrasto con quanto previsto dall’art. 33 comma 3 della Costituzione: Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.

Anche in questa occasione va dato atto a Monti di aver agito con la consueta raffinatezza e furbizia. Pur rimanendo lontanissimo delle aspirazioni e dai problemi della maggior parte del Paese, ha saputo cucirsi addosso un vestito che lo fa apparire più determinato nell’azione e più rispettabile della classe politica che lo sostiene.
Del resto, con un’opposizione assente e una Commissione Industria del Senato che all’unanimità riesce ad approvare un testo che in maniera palese certifica la violazione di un articolo della Costituzione, può bastare molto poco per apparire migliori.


  www.riforme.info per commenti a questo editoriale

dal proporzionale al porcellum
 
Come e perché del Maggioritario in Italia

II edizione - dicembre 2011
114 pag.
 di Franco Ragusa

€ 9,00 più spese di spedizione
sul sito web de "il mio libro"

Ordinabile anche presso il sito e le librerie laFeltrinelli
ISBN 9788891003683
 
Dai referendum che cambiarono l'Italia al Porcellum. La stagione maggioritaria che ha finito per realizzare un sistema di potere che non consente agli elettori di scegliere.

 


Indice Editoriali
Mailing List
per ricevere gli aggiornamenti di riforme.net
 
Ricevi le novità in RSS