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- 27 maggio 2012 AAA candidati non sfigati cercasi di Franco Ragusa Cantando fuori dal
coro, si sa,
è facile guadagnarsi una bella dose di
impopolarità.
Sui costi della politica, poi, di questi tempi è divenuto difficile anche il solo suggerire di riflettere con più pacatezza: si rimane sommersi dagli insulti, perché tanto sono tutti ladri e c’è solo da azzerare le spese. E poco importa se, da queste semplificazioni, potrebbero nascere o svilupparsi meccanismi di esclusione altrettanto efficaci e non meno insidiosi. Si pensi, ad esempio, alle possibili conseguenze derivanti dall’applicazione di alcuni principi contenuti nel Programma dell’M5S: - Divieto per i parlamentari di esercitare un’altra professione durante il mandato. - Eliminazione di ogni privilegio particolare per i parlamentari, tra questi il diritto alla pensione dopo due anni e mezzo. - Stipendio parlamentare allineato alla media degli stipendi nazionali. Presi singolarmente, si tratta di tre punti di facile condivisione. Messi tutti insieme ed applicati alla lettera, però, potrebbero realizzare una miscela tossica. C’è infatti da tenere conto del contesto sociale nel quale le persone normali sono costrette, tutti i giorni e per tutta la vita, a dover con-vivere. Nasce da qui, quindi, l’idea di questa breve sceneggiatura, dove dei personaggi di fantasia, ma con problemi molto simili a quelli di tanti, si ritrovano a dover fare due conti con il (loro) futuro. I fatti riportati in questa storia sono frutto dell’immaginazione. Nessun riferimento, a persone o cose ... ecc. ecc. Garante: Allora Michele, dopo tutti questi anni che ti sei fatto il mazzo per il Movimento ed hai conquistato la fiducia di tutti, cos’è questa storia che se vieni eletto non lasci la tua professione? Quello che c’è scritto sul programma, lo sai, dobbiamo metterlo in pratica da subito, dobbiamo dare l’esempio, così come da subito faremo le auto-riduzioni di stipendio. Michele: No, non è proprio così. Io vorrei tanto dare il buon esempio. Ma smessa la politica, rimango un tecnico che lavora in un settore dove prevalgono i contratti a termine, una settimana qui, due mesi lì. Insomma, sono un precario in perenne ricerca di lavoro. Se mollo anche solo per un paio di anni, perdo di professionalità e rischio di rimanere dimenticato per sempre. Per cui, anche solo un lavoretto ogni tanto per tenere qualche contatto ... Garante: No, non è possibile fare eccezioni. Meno male che abbiamo validi sostituti. Vero Roberta? Roberta: Be... anch’io ho qualche problemino. Sono giovane e con un futuro ancora da costruire. Ma se dedico questi anni ad un’attività che dovrò per forza di cose smettere, per poi trovarmi di punto in bianco senza un reddito ed un lavoro da inventare ... Mi spiace per tutti coloro che hanno creduto in me, ma non me la sento di tradire la loro fiducia. So bene che non potrei far altro che proseguire con il “mestiere” della politica. Garante: Vabbe’, andiamo avanti. Mario? Mario: Mah... la voglia è tanta, ma proprio non posso. Vivo a Milano e solo di mutuo se ne vanno 1.000 euro al mese. Poi ci sono le bollette, la città è cara, due bambini piccoli e le difficoltà con gli orari del lavoro di mia moglie. Se dovessi smettere di collaborare alla gestione della vita familiare per svolgere al meglio il mandato, sempre in giro, forse potremmo avere bisogno di un aiuto fisso, e anche guadagnando qualcosina in più, non potremmo permettercelo ... No, non possiamo correre rischi. Ho un’enorme responsabilità anche verso il futuro dei miei figli. Garante: Ok, pure tu preferisci dare il tuo contributo in altro modo. Giovanna, almeno tu. Sai che ti hanno scelto per le competenze che hai sviluppato nella vita professionale. Giovanna: Non so proprio come ringraziare per tutta questa fiducia, ma sai, dopo tanti anni di studio e di sacrifici, finalmente ho iniziato a guadagnare benino. Lasciare del tutto la mia attività per ricevere uno stipendio che sì, è solo poco meno di quanto guadagno ora, ma con ancora il mutuo da pagare, uno studio aperto con fatica e che dovrei chiudere perché durante il mandato diverrebbe una spesa inutile e non sostenibile ... per poi dopo 5-10 anni dover iniziare tutto da capo. Meglio continuare così, che quando ho un po’ di tempo vi do una mano molto volentieri. Garante: Eh, ma così non potrai dedicarti a tempo pieno per i cittadini. Peccato. E tu Angela? Angela: Chi? Io? Ma io ho 45 anni, sono troppo vecchia per potermi imbarcare in questa avventura. Lavoro in una minuscola azienda e non posso certo pensare di poter congelare il mio posto di lavoro per 5-10 anni. Di questi tempi, poi, con tutti i trasferimenti di azienda che ci sono, e ad ogni trasferimento qualcuno rimane fuori. A 55 anni, ma come lo ritrovo un lavoro? In pensione, lo sapete, ci si va solo da morti. Garante: Oh, ma che facciamo i preziosi? Guardate che là fuori c’è la fila per offrirsi ai cittadini, e voi qui a fare storie con le prospettive di lavoro futuro, i bambini da portare a scuola o in piscina, lo stipendio che non basta ... e ora pure la pensione? Anzi, ne faccio entrare uno subito. Pasquale: Un incarico da portavoce a me, proprio a me? Ma sono onoratissimo. Garante: Visto?! Bene Pasquale, conosci le regole? Pasquale: Certo che le conosco. Dovrò dedicare tutto il mio tempo ai cittadini, per cui, se eletto, chiederò di essere messo immediatamente in aspettativa. Garante: E ci voleva tanto? Lo vedete voi altre e voi altri, che sapete solo lamentarvi pensando a cosa sarà del vostro lavoro una volta finito il mandato? Lui si mette in aspettativa, e quando avrà finito di servire i cittadini, tornerà al suo posto. Bravo! E dimmi Pasquale, sai bene che ... insomma, 2.400-2.500 euro al mese e non di più. Problemi? Hai pure tu il mutuo da pagare o la necessità di qualcuno che distragga i bambini? Pasquale: No, nessun problema. Non abbiamo figli e la casa ... un regalo dei miei genitori. Garante: Bene, un primo candidato lo abbiamo trovato. Avanti il prossimo. A proposito, forse, però, per non perdere troppo tempo ... gli sfigati meglio alla fine.
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