Riforme Istituzionali
L'editoriale
 
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Riforme.net  -  7 gennaio 2013
 
Tanti auguri a Liberazione, quotidiano di un partito che ...


Caro Ferrero,
dopo aver letto il suo primo editoriale sulla rinata Liberazione online, comunque la si pensi, in primo luogo auguri per questa ripartenza.
Andando però al nocciolo delle questioni, moltissime e motivatissime perplessità per quanto riguarda, invece, l'avventura di Rifondazione Comunista con la lista Rivoluzione Civile.
In primo luogo l'eccesso di personalizzazione con il quale questa nuova "offerta elettorale" è nata, un eccesso peraltro ben rappresentato da un nome sul simbolo che, vado a memoria, non dovrebbe avere precedenti in quanto ad esagerazione grafica.
Ma poi la domanda delle domande: perché, come, quando e da chi è stato scelto Ingroia?
Rimangono inoltre irrisolte molte ambiguità sulle quali, evidentemente, esigenze di coalizione impongono di soprassedere.
Cosa potrebbe ad esempio accadere nel caso servissero i voti decisivi di Rivoluzione Civile per far nascere un Governo a guida Bersani?
Diliberto che farà, ci starà o no?
Domanda più che lecita visto che, sostenendo Vendola prima e Bersani dopo alle primarie del centrosinistra, Diliberto dovrebbe aver apposto la propria firma, senza la quale non era possibile votare, sulla pessima Carta d'intenti del PD.
Stiamo parlando di ieri l'altro, mica di uno o due anni fa.
Ma anche Ingroia, di fronte ad un'apertura del PD sulla questione legalità, potrà ritenersi soddisfatto alla luce di una lettera inviata a Bersani che, di fatto, poneva solo questo tema ai fini di una possibile collaborazione?
E sempre parlando di ieri l'altro, come dimenticare che sull'introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione l'IDV di Di Pietro ha votato per ben tre volte sì, contribuendo così a far scendere il silenzio su quanto stava avvenendo in Parlamento, per poi rivedere la propria posizione soltanto a tempo scaduto?
Peraltro, sempre sul tema, l'IDV è infine tornata sulle sue posizioni precedenti, votando sì al DL attuativo di questa pessima revisione costituzionale. A dicembre del 2012, non due anni fa.
E poi la vocazione maggioritaria con tanto di boicottaggio dei quesiti Passigli sulla legge elettorale, e poi, e poi e poi.
 
Insomma, caro Ferrero, c'è sicuramente tempo e modo per chiarire non uno, ma tutti i dubbi che sino ad oggi non si è neanche provato a dissipare.
Però non bastano le vaghe dichiarazioni di intenti, ma serve scrivere nero su bianco cosa effettivamente potrebbe succedere in caso "di, di e poi di", in modo particolare chiarendo se si è autonomi dal PD, espressione infelice anche da lei utilizzata, o realmente alternativi al PD del sostegno al Governo Monti e che oggi sostiene che su Fiscal Compact e art. 18, solo per fare alcuni esempi, indietro non si può tornare; alternativi al PD delle riforme istituzionali che abbiamo conosciuto a partire dall'inciucio della Bicamerale presieduta da D'Alema, passando per l'elezione diretta dei Presidenti di Regione e il Nuovo Titolo V, finendo, per l'appunto, con l'introduzione del vincolo del pareggio di bilancio in Costituzione; nonché alternativi al PD che sostiene leggi elettorali con connotazioni fortemente maggioritarie.
 
Per scarsa fiducia ho già avuto modo di non votare la lista Arcobaleno nel 2008, ma sono stato anzi tra i promotori dell'iniziativa "Rifiuto delle schede con verbalizzazione nei seggi".
In questa occasione non vorrei, per altrettanta scarsa fiducia, essere costretto a dover ripetere quell'esperienza (http://www.riforme.info/iniziative/noschede2008).
 
Cordialmente
Franco Ragusa

 


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