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Riforme.net  -  11 gennaio 2013
 
L’editoriale “Berlusconi da Santoro” … che non è stato possibile scrivere

Ebbene sì, Berlusconi che scende nell’arena di Servizio Pubblico non capita tutti i giorni. Per questo, i presupposti per un bell’editoriale c'erano tutti.
Ma non per mettere a confronto, come in un incontro di boxe, i punti messi a segno da questo o da quel contendente.
Per fare ciò sarebbe stato sufficiente rimanere comodamente seduti a casa, con un bel quadernino dove appuntare i punti a favore e a sfavore.
No, interessava ben altro. Interessava “annusare” da vicino le reazioni di un pubblico per lo più schierato contro il Cavaliere.
L’obiettivo era quello di verificare gli umori di una vasta platea avversa, per cercare di misurare la portata della nuova ridiscesa in campo.  Timori e/o certezze degli uni come una sorta di specchio in grado di farci intuire le possibilità che Berlusconi potrebbe avere nel riuscire a riconquistare la fiducia di chi lo ha già votato in passato.
È per questo che abbiamo quindi fatto la nostra prenotazione, abbiamo atteso la conferma che sì, potevamo sedere tra il pubblico, per poi infine recarci a Cinecittà per andare ad occupare i nostri posti.
Nessun problema al cancello principale: i nomi sulla lista c’erano.
Completate le formalità di rito, esibizione del documento e liberatoria per i diritti d’immagine, ci siamo accodati alla lunga fila di persone che, nonostante fossero già le 19.50, era ancora fuori in attesa di entrare.
Coda inspiegabilmente immobile sino a che, arrivati a circa mezz’ora dall’inizio della trasmissione, ci viene detto di allargare le fila per consentire di contarci, in quanto, forse, eravamo più dei posti rimasti a disposizione.
Come più dei posti a disposizione? Non avevano fatto loro le liste degli accessi autorizzati?
Fatto sta che, tranquilli di avere a che fare con un’organizzazione dalla quale non ci si dovrebbero aspettare brutte sorprese, ci siamo tranquillamente allargati.
Dopo la conta, però, non si sa bene secondo quale criterio, ad un certo punto sono stati chiamati alcuni gruppi, dopo di che il nulla per circa altri 15 minuti.
A trasmissione ormai all’inizio ci viene intimato dal servizio d’ordine, sì, proprio così, intimato dal servizio d’ordine, di liberare l’ingresso perché non c’era più disponibilità di posti.
Alle ovvie proteste l’addetto al servizio d’ordine ci risponde che lui non sa e che quello che ha detto è tutto quello che può dire.
Le proteste ovviamente aumentano, ci si scalda anche un po’ per chiedere di poter parlare con qualcuno che sappia.
In risposta arriva una sorta di buttafuori che con fare minaccioso ti piazza la faccia ad un centimetro dal naso, contribuendo così a scaldare ulteriormente il clima.
Alla fine arriva il “pulitino” di turno (mi si scusi la definizione, ma dopo il clima “coatto” determinato dal comportamento del servizio d’ordine, questa è stata l’impressione del momento), a dirci che sì, avevamo ragione, ma che non c’era più disponibilità perché avevano dovuto far posto ad un numero inaspettato di ospiti al seguito di Berlusconi.
In altre parole, a chi aveva prenotato da giorni per poter assistere in diretta alla trasmissione,  veniva comunicato che anche Servizio Pubblico soffre dei noti mali italici: i raccomandati passano avanti, gli altri
, rispettosi delle procedure richieste … vedremo se ci sarà modo di recuperare in futuro.
Insomma, l’ennesima lezione sul come sia facile essere considerati non come dei cittadini da altri cittadini, bensì come dei sudditi da manovrare secondo le proprie necessità.
Un grazie di cuore, pertanto, a Servizio Pubblico, per questa bella lezione che ha confermato che ad essere rigorosi non si sbaglia mai. I diritti sono diritti e guai a permettere che qualcuno, per qualsiasi motivo, possa trovare scuse per calpestarli.
Morale della serata, per quanto mi riguarda e per l’umiliazione che ho dovuto subire in prima persona, Berlusconi e Santoro pari sono. Anzi no, non sono pari: non mi aspetto nulla dal primo, ma meno di nulla dal secondo.
Meno di nulla per un semplice motivo: per chi è rimasto fuori, Santoro ha perso il confronto con Berlusconi prima ancora di iniziarlo.
Fine di un editoriale che … non è stato possibile scrivere.

Franco Ragusa

Ps.: questo non-editoriale sarà ovviamente inviato anche a Servizio Pubblico, non perché ci si aspetti chissà quale attenzione, ma per cogliere l’occasione per chiedere di essere cancellato dalla Rete dei Donatori di Servizio Pubblico.

 

 
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