Riforme.net - 4
marzo 2013
Se è un
Padre-Padrone a contestare l'art. 67, viva la
Costituzione
Franco
Ragusa
Con la polemica
sull’art. 67 della Costituzione, “Ogni membro del
Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue
funzioni senza vincolo di mandato”, per cui
non vi sarebbe modo di cacciare a calci i parlamentari
che non rispettano il programma con il quale sono
stati eletti, Beppe Grillo ha decisamente passato il
segno.
Non per altro, ma vista la storia recente, che non
è fatta di soli Scilipoti impresentabili, ma
anche di padri-padroni per i quali l’attività
del Parlamento è sempre stata considerata un
inutile intralcio, l’assalto di Grillo all’art. 67
puzza di marcio al pari dei tentativi compiuti da
Berlusconi di far votare, addirittura, i soli
capigruppo; o come le tante sciocchezze dette e fatte
negli ultimi venti anni per ottemperare a norme
antiribaltone inesistenti e che si sono rivelate solo
in grado di condizionare e stressare le corrette
dinamiche istituzionali.
Del resto, anche Grillo è, al pari e più
di Berlusconi, un padre-padrone a tutti gli effetti.
Per l’art. 4 del Non Statuto del Movimento 5 Stelle,
compito della sede di confronto e consultazione del
movimento, il blog, peraltro gestito e controllato dal
solo Grillo, è quello d’individuare,
selezionare e scegliere “quanti potranno essere candidati a
promuovere le campagne di sensibilizzazione sociale,
culturale e politica promosse da Beppe Grillo
così come le proposte e le idee condivise
nell’ambito del blog www.beppegrillo.it”.
In primo luogo si fa, quindi, quello che Grillo
promuove, perché così è scritto
nero su bianco.
Tant’è che sempre sul blog è stato
possibile leggere, senza che ciò abbia scosso
più di tanto la coscienza democratica degli
attivisti e sostenitori, che chi mette in discussione
Grillo e Casaleggio va fuori dalle palle.
Nulla di male, sia chiaro, nessuno è obbligato
ad aderire ad un simile regime di pessime regole.
Per volontà dei costituenti, è bene
ricordarlo, l’art. 49 della Costituzione non dà
indicazioni riguardo alla democrazia interna dei
partiti o dei modi di unione dei cittadini “per
concorrere con metodo democratico a determinare la
politica nazionale”.
Ma per l’appunto, se non spetta a nessuno mettere il
naso in casa Grillo, si dice però chiaramente
che fuori da quella casa si concorre con metodo
democratico.
Chi è come, allora, potrebbe decidere se e come
gli eletti non stanno rispondendo agli elettori?
Chi è come potrebbe giudicare se sia
opportuno o no fare determinate scelte di fronte ad un
contesto imprevedibile o non previsto?
Chi e come, cioè, potrebbe avere i titoli
giusti per sanzionare chi si è ritenuto abbia
sbagliato, se non gli elettori stessi?
Al riguardo, come sappiamo, c’è un momento di
verifica che, se solo vi fosse una legge elettorale
decente, avrebbe proprio questo scopo: le elezioni per
ridare la parola agli elettori.
Ma Grillo vuole ben altro. Lui i “traditori” li vuole
cacciare da subito, “a calci”.
Nel suo caso, si tratta o no di candidati scelti per
portare avanti le sue campagne?
Una bella votazione on-line tra gli iscritti, sempre
sullo stesso blog “proprietario”, dove il solo Grillo
decide cosa va in prima pagina, e il problema di come
garantire il corretto rapporto tra gli eletti e gli
elettori, o meglio, tra gli eletti e i soli iscritti
al movimento, è risolto.
Un meccanismo, questo, che però non
garantirebbe affatto il corretto rapporto tra eletti
ed elettori, ma che servirebbe al solo Grillo o ai
Berlusconi del momento per piegare ai propri voleri i
parlamentarii. Il che spiega come mai i costituenti
decisero di non inserire nella Costituzione la
seguente formulazione:
“I deputati
esercitano liberamente la loro funzione e senza
vincoli di mandato; nessun mandato imperativo
può loro darsi dagli elettori”.
La seconda parte, presente nella stesura iniziale
dell’art. 67, fu velocemente cassata, probabilmente a
confermare che il problema non era tanto quello di
sottolineare l’indipendenza degli eletti nei confronti
degli elettori, quanto l’indipendenza degli eletti nei
confronti dei capi bastone.
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