Riforme.net -
12 marzo 2013
Governo in prorogatio
... e con licenza di uccidere
Franco Ragusa
Aggiornamento 30
marzo 2013 - #SiPuòFare: Non affidando
ad altri l'incarico, Napolitano ha inventato una nuova
figura istituzionale: il super Premier del Presidente.
Il Governo in prorogatio, infatti, finisce per avere
più poteri di Governo che deve godere della
fiducia.
Se non si vota
la fiducia ad un nuovo Governo, che problema
c'è?
Non c'è neanche la necessità di andare a
nuove elezioni: si lascia quello che già
c'è, il dimissionario Governo Monti ad
occuparsi dell'ordinaria amministrazione, mentre il
Parlamento andrà avanti per la sua strada.
Tutto molto bello, se non fosse che proprio ieri il
Governo Monti, in piena "prorogatio", ne ha fatta
un'altra delle sue: già a suo tempo nato come
politicamente "irresponsabile", con molta meno
necessità di dover rendere conto a qualcuno
delle proprie azioni, quindi ancor più
politicamente irresponsabile, senza porsi troppi
problemi ha violato l'accordo con l'India sul rientro
dei marò accusati di aver ucciso due pescatori
inermi.
Tanto, a chi dovrebbero rispondere per queste
iniziative?
Più sfiduciato di com'è, infatti, non
potrebbe di certo essere. Se qualcuno vuole fare
diversamente, che si faccia avanti.
Sfiduciato ma inamovibile al tempo stesso!
L'irresponsabilità totale che consentirà
di compiere atti irresponsabili e nessuno che
proverà a mandarlo a casa.
E chi è che non vorrebbe trovarsi in questa
condizione?
Poi pensa che pacchia, per uno come Monti, poter fare
come in Belgio.
Il Governo nazionale finalmente uguale al sindaco di
Parma Pizzarotti, a fare il ragioniere certosino e a
spiegare come e perché, se non ci sono i soldi,
questi non potranno essere spesi; e con anche la scusa
di non avere la legittimazione necessaria per poter
spostare velocemente le risorse da una parte
all'altra.
Il massimo del regime tecnocratico al potere e con la
possibilità di interpretare al meglio, da
questa posizione, quanto previsto dall'art. 81 della
Costituzione: "Le Camere approvano ogni anno i bilanci
e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo."
E sì, questo è quello che è
successo in Belgio per il lungo tempo del "Governo
provvisorio", con tanto di partecipazione, tanto per
non farsi mancare nulla, alla guerra in Libia.
Ma poi una curiosità: l'ordinaria
amministrazione, chi è che sa dove inizia? E
chi è che sa dove finisce?
Dove sta scritta?
Se il Governo in prorogatio decidesse di emanare un
decreto legge, motivandolo con la necessità ed
urgenza di garantire il regolare svolgimento degli
affari correnti, che si fa, si trova il modo di andare
davanti alla Corte costituzionale per decretare
l'illegittimità di un atto compiuto da un
Governo in prorogatio e che, quindi, non risponde ai
requisiti dell'articolo 94, in quanto "Il Governo deve
avere la fiducia delle due Camere"? E quanto tempo
comunque ci vorrebbe? E gli effetti indesiderati nel
frattempo prodotti, anche se non convertito in legge,
potrebbero essere sanati del tutto?
Poi ci sono da prendere in considerazione le
competenze di cui agli art. 120, 123 e 127: i poteri
sostitutivi e la promozione della questione di
legittimità costituzionale degli statuti e
delle leggi regionali.
Se questi atti non li fa il Governo, o il Governo in
prorogatio decidesse in ogni caso di non immischiarsi,
chi e come potrebbe farli?
Per concludere, la situazione istituzionale è
un pochino più complicata di quello che
qualcuno va invece prospettando come facilmente
gestibile, e l'atto compiuto ieri dal Governo Monti ne
è la riprova.
Visto, pertanto, a cosa si è già andati
incontro, se non c'è la possibilità di
avere un Governo rispetto al quale poter far valere il
banale principio che se non si fa bene si cambia
Governo, ci si sbrighi ad eleggere il nuovo Presidente
della Repubblica e si vada velocemente a nuove
elezioni, che a "fidarsi" dei Governi senza fiducia, o
meglio, senza responsabilità, ci si potrebbe
far male davvero.
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