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Riforme.net  -  18 marzo 2013

Movimento 5 Stelle: i primi due giorni in Parlamento non sono stati un piacere


   Franco Ragusa
 
Il Movimento 5 Stelle sta riuscendo a sorprenderci ancora una volta. Per quanto ci si sforzi, infatti, di comprendere il fenomeno, c'è sempre qualcosa di nuovo con il quale dover fare i conti.
Dopo i primi due giorni di attività parlamentare, ad esempio, considerato che il Movimento partiva con la possibilità di avere la Presidenza di una delle due Camere, la prima questione che salta agli occhi è che nessuno chieda conto del come e del perché sia finita, invece, con nulla in mano e, peggio ancora, con una prima spaccatura all’interno degli eletti del Senato.
Tutti a voler sapere, Grillo su tutti, quanti e quali senatori hanno violato il regolamento votando il meno peggio; ma non uno, dicasi uno, a chiedersi se, forse, vi era la possibilità di non dover fare i conti con il solito trappolone del voto utile: se non vince Tizio, vince Caio.
Ma andiamo con ordine.
In primo luogo l’oggetto: l’elezione di due cariche istituzionali, i Presidenti delle Camere, con ampi poteri di controllo e garanzia, nonché di nomina.
Per un Movimento che ha chiesto il voto per aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, quale miglior apriscatole di una di queste cariche?
Un simile apriscatole, poteva valere o no un accordo con il PD per spartirsi le due presidenze?
Un accordo, si badi bene, a conti fatti per nulla impegnativo, in quanto, appunto, come giustamente ha sottolineato il Senatore 5 Stelle Molinari: un conto sono i ruoli politici, un altro conto sono le cariche istituzionali.
Si dirà che nessuno dà mai nulla per nulla e sì, c’è da scommetterci, non avendo tutti i numeri a posto, il PD una cosa la deve aver sicuramente chiesta: la certezza matematica per un proprio candidato al Senato.
Non serve, ovviamente, una grande scienza per comprendere il motivo per cui al PD interessava più la presidenza del Senato piuttosto che alla Camera. Il Presidente del Senato, oltre ad essere la seconda carica dello Stato, avrà il compito di gestire un’Aula dove il PD non ha i numeri e dove la battaglia regolamentare sarà all’ordine del giorno.
Eccolo quindi qui l’accordo così scandaloso che, senza dubbio, il PD dovrebbe aver proposto al M5S: a noi il Senato, a voi la Camera.
A meno di autorevoli smentite, questa la situazione al primo giorno della legislatura:
il Movimento 5 Stelle poteva avere una delle presidenze, cioè l’apriscatole;
avrebbe potuto immediatamente vantare il buon uso dei voti ricevuti avendo ottenuto di piazzare, pur non avendo i numeri parlamentari sufficienti, un proprio “cane da guardia” a capo della terza carica dello Stato;
trattandosi, infine, di una carica inamovibile, l’accordo sulle cariche istituzionali non poteva essere considerato la premessa di accordi futuri.
 
Ma come sappiamo il Movimento 5 Stelle ha preferito giocare un’altra partita. Una partita che, però, teneva conto di due soli possibili scenari.
Dato che al Senato il PD non aveva i numeri, o il tutto si sarebbe risolto con un accordo PD-Monti, se non addirittura con il PDL, accordi sul quale poi Grillo avrebbe potuto scrivere sul Blog prose anticasta memorabili (un altro milione di voti conquistati); oppure al PD non sarebbe rimasta altra alternativa, per non lasciare la carica al PDL, che votare il candidato del M5S.
In entrambi i casi si sarebbe trattato di un buon risultato.
Ma a dispetto degli strateghi del Movimento 5 Stelle si è invece concretizzata una terza possibilità: il PD ha ribaltato il problema, costringendo i senatori stellati ad essere loro a dover porsi il problema di come votare per non far vincere il candidato del centrodestra.
L’epilogo finale è quindi il frutto di scelte sbagliate sin dall’inizio ed ha ben poco senso, considerato che ora alla Camera dei Deputati poteva esservi un Presidente del Movimento 5 Stelle, concentrare l’attenzione sul comportamento di parlamentari alle prime armi.
Ma dato che il Blog con il quale il Movimento 5 Stelle comunica è nelle mani di due sole persone, dall'ego peraltro pronunciato e che non sono solite confrontarsi neanche sul loro Blog, di sicuro di tutto si potrà parlare, meno che degli errori compiuti da chi ha imposto ai due gruppi parlamentari lo stupidissimo muro contro muro che ha impedito al Movimento 5 Stelle di iniziare la legislatura con la scatoletta di tonno già aperta.
 

 

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