Riforme.net - 9
novembre 2013 Legge elettorale: Giudice avvisato, Giudice mezzo salvato
Franco Ragusa
Il sito lavoce.info sta pompando come non mai un articolo che svela i costi della Corte Costituzionale italiana. Un approfondimento che non va al di là dell'approccio scandalistico e che, nel mettere a confronto realtà diverse (l'Inghilterra, ad esempio, non ha una carta costituzionale e la sua Corte suprema è di recente istituzione), non fornisce alcun dato circa le eventuali differenze di competenze e carichi di lavoro. Forse è solo un caso, ma è bene riflettere sulle coincidenze: questa sorta di attacco da parte dell'intellighenzia cosiddetta "progressista" arriva poche settimane prima il pronunciamento della Consulta sul Porcellum. Sulla possibile decisione, come si sa, le ipotesi sono almeno 3. La Consulta potrebbe ritenere inammissibile il ricorso. La Consulta potrebbe, una volta definiti i criteri da dover rispettare, rimettere la questione al Parlamento. La Consulta potrebbe eliminare solo le parti incostituzionali, il premio di maggioranza, e restituire una legge immediatamente operativa. La terza ipotesi, ovviamente, non piace ai fondamentalisti dei collegi uninominali, tant'è che dagli stessi ambienti "progressisti" è pure partita l'ipotesi che la Consulta potrebbe intervenire sull'intera legge e far resuscitare il Mattarellum. Rifacendo quindi i conti, la Consulta può scegliere tra ben 3 ipotesi che non disturberebbero gli ambienti dell'intellighenzia cosiddetta "progressista". Poi ce n'è una quarta, la più logica e corretta sotto il profilo del controllo di costituzionalità delle leggi, e cioè cancellare dalla legge elettorale i soli aspetti incostituzionali, che invece proprio non piace. Ecco, forse sì, non è per nulla un caso che solo oggi sia partita la campagna moralizzatrice contro gli alti costi della Corte Costituzionale. Giudice avvisato, giudice mezzo salvato.
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