Riforme Istituzionali
L'editoriale
 
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Riforme.net  - 5 giugno 2014
 
C'è elettore ed elettore, Travaglio, per cui niente scuse a Grillo


   Franco Ragusa
 
Ebbene sì, non solo si ammette di far parte di coloro che hanno severamente criticato Grillo e la sua creatura, ma si ammette pure che lo si continuerà a fare, e questo nonostante il malaffare continui a riempire le cronache di questi giorni, peraltro in misura così elevata, tanto da fornire a Travaglio l'incipit per un editoriale che chiede ad elettori, intellettuali, giornali, ecc. di mondare i propri peccati: che si chieda umilmente scusa a Grillo e, badate bene, ai "suoi" ragazzi.
Ma di quale grave "collusione" si sarebbero macchiati gli elettori, anch'essi chiamati in causa dal dito puntato di Travaglio?
Ma è forse colpa degli elettori (che poi peraltro non è che abbiano votato in massa il PD targato Renzi, visto che per quanto riguarda le ultime europee si tratta di 11 milioni di voti, cioè solo il 22% degli aventi diritto), se per molti di loro "Grillo e i suoi ragazzi" rimangono, per quello che già l'espressione "Grillo e i suoi ragazzi" riesce a rappresentare, invotabili, venisse giù pure il diluvio universale?
Se a Venezia rubano, quelle quattro regole che più sceme non si può, quel Non Statuto che risulterebbe improbabile anche per una bocciofila di quartiere, possono forse scomparire d'incanto?
Sì, è vero, il sistema dei Media fa più disinformazione che informazione. Ma il Blog di Grillo, può solo per questo divenire più attendibile?
Uno vale uno, ma quando c'è da prendere una decisione, qual è l'effettivo livello di confronto che può vivere sul Blog, quello stesso Blog dove senza preavviso vengono aperte e chiuse votazioni nelle medesima giornata, da appunto far rivoltare anche una bocciofila?
Zero!
E a fronte dei continui assalti alla Costituzione per mano dei soliti noti, questo sì motivo per sorprendersi che qualcuno ancora li voti, ma ne vogliamo parlare delle idee del Movimento 5 Stelle in tema di riforme istituzionali?
Un conto è urlare "tutti a casa" in riferimento all'attuale classe politica, un altro è portare avanti un disegno generale che ridurrebbe il Parlamento ad uno zerbino, così come aveva già tentato di fare Berlusconi, buono solo per pulire le scarpe al capo bastone di turno.
Ma davvero i problemi dell'Italia sono il dimezzamento dei parlamentari, a facilitare la vita dei Berlusconi e dei Renzi di turno, o l'abolizione delle province e l'accorpamento forzoso dei piccoli comuni, cioè la riduzione o la cancellazione degli organi elettivi?
Certo, dal punto di vista di Grillo, con gli eletti a fare da semplici portavoce del sacro Blog, in fondo cambierebbe poco.
Per chi è invece preoccupato proprio per come ha visto condurre il Blog più famoso d'Italia, cambia molto.
Un Blog nel quale, figuriamoci, a dei semplici cittadini si dà anche la possibilità di scrivere, tutti insieme, la legge elettorale, o meglio, gli si dà la possibilità di esprimersi per singoli punti separati, guardandosi bene, però, dall'approfondire gli argomenti tenendo conto delle possibili conseguenze derivanti dalla combinazione di più fattori.
E il risultato di cotanta democrazia da numeri di condominio è sotto gli occhi di tutti: una proposta di legge elettorale depositata alla Camera che, ma guarda tu la coincidenza, ricalca lo stesso progetto di legge che il Movimento 5 Stelle aveva già depositato al Senato lo scorso autunno.
Peccato, però, che per arrivare a questo medesimo risultato si è dovuto anche, come dire, interpretare e rendere coerenti alcuni risultati della consultazione in rete che coerenti tra loro proprio non lo erano.
Dalla democrazia diretta pilotata all'eccesso di delega in un colpo solo. E sì, a volte non basta tentare di indirizzare i risultati, ma bisogna pure farsi carico di "interpretarli", nel caso non siano proprio quelli voluti.
 
Ciò che quindi quelli come Travaglio non capiscono, è che nessuno si sognerebbe mai di di spaccare il capello in quattro quando Grillo, anche con toni forti, attacca un ceto politico sin troppo indifendibile.
Il problema è un altro: l'accettazione del pacchetto completo, la Gaia della menata del "Non Statuto" e tutto quanto ne consegue, per finire con le altre menate in materia di riforme istituzionali.
E continuare a dire e dimostrare che gli altri sono i brutti di sempre, sarà pure un argomento forte, ma evidentemente non sufficiente. Tanto più visto, del resto, che neanche a Grillo riesce di recuperare là dove, invece, dovrebbe avere più successo: la fascia crescente di elettorato che preferisce non scegliere, sia che si tratti, indistintamente, dei brutti di sempre o del Movimento 5 Stelle.

   


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