Gli interventi di "Riforme istituzionali"

N° 30 - 09/10/96
Franco Ragusa

Re: Costituente

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it.politica
Oggetto: Re: Costituente

Scritto da Alessandro Morelli

> Chiunque abbia una pur
> minima familiaritą con la Costituzione, e devo presumere che tutti i
> politici presenti in Parlamento la debbano avere, sa benissimo che la
> Costituzione prevede al suo interno gli strumenti per cambiarla senza
> ricorrere ad artifici inventati di volta in volta.

Prima di scendere nei particolari vorrei porti una serie di domande: la Bicamerale che dovrebbe insediarsi per riscrivere, di fatto, un bel pezzo di Costituzione (Forma di Stato e Forma di Governo... e scusate se questa non e' una vera e propria rivoluzione), e' un artificio inventato ad hoc oppure no?
Non si tratta del varo di una Fase Costituente vera e propria, paragonabile, per gli effetti, ai lavori di un'Assemblea Costituente?

Si dice inoltre che la Costituzione non e' affare di pochi. Ma di fatto, l'attuale Parlamento, essendo figlio di un'elezione con sistema maggioritario, non rappresenta adeguatamente le minoranze. Puo' ritenersi allora legittimo un Parlamento, l'attuale, diverso da quello ideato e conosciuto dai costituenti che scrissero l'art. 138?
Se cambia il metodo di composizione dell'Organo preposto alle modifiche costituzionali, non si dovrebbe cambiare anche l'art. che queste modifiche regolamentava secondo un diverso equilibrio?

> prerogative. Parlare di costituente significa non dare credibilitą ad
> un Parlamento da poco eletto; significa agitare inutilmente il clima
> politico allo scopo di ottenere sconti o concessioni per svelenire i
> rapporti tra le forze politiche o chissą che altro. E' semplicemente
> un'azione guastatoria, in special modo ora che il Parlamento ha gią
> mosso i primi passi in direzione della Bicamerale.

Personalmente ritengo la Bicamerale il peggiore dei pasticci messo in piedi per riformare la Costituzione; ciliegina sulla torta, poi, l'aver accettato l'imposizione della destra di votare un unico progetto da sottoporre a referendum finale. Una bella presa in giro della sovranita' popolare: o vi prendete anche quello che potrebbe non piacervi, o niente!
E intanto il tempo passa e lavora per chi, approfittando delle falle presenti nel sistema di garanzie, cambia la costituzione un pezzo alla volta, mettendola in condizioni di non funzionare piu', e per di piu' senza cambiare un solo art. della stessa: vedi l'uso strumentale dell'istituto del referendum abrogativo.

E allora, perche' non accettare la sfida pretestuosa della destra invece d'impelagarsi in percorsi pasticciati come quello messo in piedi con la Bicamerale?
Si vuole avere la possibilita' di riformare sino in fondo la Costituzione? ... Bene, prima si cambi quell'art. 138 che di fatto non prevede interventi di revisione cosi' profondi e che, rispetto ai quali, non offre un efficace corredo di garanzie.

Prima di tutto si restituisce la palla ai cittadini, e quindi va prevista l'elezione di un apposito Organo di revisione o, in alternativa, lo scioglimento del Parlamento che intende avviare una riforma profonda.
E questo per una semplice questione logica: se i cittadini sono o non sono d'accordo nel cambiare radicalmente la costituzione, debbono poter avere la possibilita' di eleggere chi potra' degnamente rappresentarli sulla questione Riforme.
Sara' allora il nuovo Parlamento, o l'apposito Organo, a rappresentare, con gli equilibri che si creeranno al suo interno, le reali intenzioni dei cittadini.
Personalmente propendo per l'elezione di un apposito Organo di revisione, in quanto gli accordi elettorali per il maggioritario e per il Governo riuscirebbero a falsare qualsiasi pronunziamento popolare in materia di riforme.

Individuato chi potra' occuparsi legittimamente delle riforme, rimane da stabilire cosa succedera' alla fine dei lavori.
Per quanto possibile andrebbero divise le aree d'intervento, prevedendo consultazioni popolari su piu' aspetti, laddove si fosse deciso di porre mano sia alla "forma di stato" che alla "forma di governo".
Va inoltre salvaguardato sino in fondo il diritto di poter dire: "A queste condizioni preferisco la vecchia costituzione".
Andrebbero quindi prima sottoposti a referendum i progetti di riforma elaborati (sia di maggioranza che di minoranza); dopodiche' si chiedera' se si intende abrogare la Costituzione relativamente alle parti toccate dal o dai progetti di riforma approvati in precedenza.

Sicuramente potrebbero essere inseriti ulteriori meccanismi d'intervento al fine di garantire una partecipazione piu' ampia dei cittadini alla fase di elaborazione, ma a grandi linee mi sembra che questa sia l'unica procedura in grado di poter garantire tutti. E in special modo, e' soltanto cosi' che si puo' impedire che la discussione sulle riforme venga indirizzata arbitrariamente su dei binari decisi nei corridoi del Palazzo.
Si prenda per esempio la posizione del Polo sulla Bicamerale: "Se si sa da subito dove si va a parare, e cioe' ad una riforma di tipo presidenzialista, va bene, si avvii la Bicamerale; in assenza di questa indicazione di percorso e' tutto inutile, si passi alla Costituente."
Ma forse che l'elezione di un diverso Organo da parte degli elettori potrebbe partire con un programma di lavori cosi' delineato?
Evidentemente no!
E questo continuo gioco al rilancio, ora la richiesta di un'Assemblea Costituente da contrapporre ai lavori di una Bicamerale senza indirizzi presidenzialisti, ha come obiettivo proprio quello di forzare la mano su soluzioni dal risultato finale gia' deciso.
Ma sopratutto, si tratta di tentativi atti ad evitare che possano venir sottoposte delle alternative valide ai cittadini.
Piu' o meno la stessa logica che sta dietro un certo uso del referendum abrogativo: se si vuole cambiare non si puo' far altro che accettare l'unica possibilita' che viene offerta con il quesito referendario, essendo esclusa la possibilita' di presentare proposte alternative a quella abrogativa (e credo che non sia un caso che il referendario per eccellenza, Pannella, abbia sempre svicolato quando si e' trattato di affrontare l'argomento "referendum propositivo").

PS.: Invito chiunque fosse interessato all'argomento "Riforme istituzionali" a fare una visita all'indirizzo:
http://www.mclink.it/assoc/malcolm/riforme/home.htm



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