Gli interventi di "Riforme istituzionali"

N° 32 - 10/10/96
Franco Ragusa

Re: Costituente

Scritto il 10-Ott-96 da a.morelli@leonet.it:

am> FR> Non si tratta del varo di una Fase Costituente vera e propria,
am> FR> paragonabile, per gli effetti, ai lavori di un'Assemblea Costituente?

am> NO! Saro' monotono ma una assemblea costituente dovrebbe
am> avere come caratteristica fondante quella di essere un evento unico ed
am> iniziale, prodromico alla nascita di un nuovo stato, ed intendo dire
am> del tutto nuovo, svincolato dalle forme di potere politico ed amministrativo
am> precedentemente in atto, per giungere ad una entita' affatto diversa.

Confesso che faccio fatica a capire quale sia la differenza di sostanza laddove la Bicamerale dovesse pervenire ad una riscrittura totale della seconda parte della Costituzione.
E del resto, non sono certo le mie modeste opinioni, ma quelle di giuristi ben piu' autorevoli, ad indicare comunque come stravolta la prima parte della Costituzione laddove, per l'appunto, venissero meno determinati equilibri regolati nella seconda parte attraverso il mutato rapporto fra i diversi Istituti. Si tratterebbe in ogni caso di una rottura con il passato, di un'ora zero.

Da parte mia, comunque, non si tratta tanto di aderire all'idea di un'Assemblea Costituente che deve ad ogni costo stravolgere la Costituzione; bensi', c'e' l'intenzione di affidare le eventuali revisioni costituzionali ad un Organo che sia pienamente legittimo, sotto tutti i profili, in particolar modo sotto quello della rappresentanza piena ed effettiva delle minoranze, e che non sia indirizzato aprioristicamente se non dalla volonta' dei cittadini che nella elezione dei rappresentanti di questo Organo si verrebbe a manifestare.
Tutto questo e' quanto manca, per l'appunto, alla Bicamerale.

am> Per rispondere ad un dubbio che pare trasparire dalle
am> affermazioni che leggo
am> mi trovo costretto a ricordare che le commissioni
am> parlamentari sono previste
am> dai regolamenti di Camera e Senato, che hanno valore di
am> legge, e l'art. 64,1
am> Cost. prevede l'esistenza dei regolamenti stessi.

Certo, la Bicamerale formalmente e' in regola; ma nella sostanza il tutto si sta consumando attraverso una lettura molto elastica di cio' che l'Art. 138 non vieta... ma che neanche, a rigor di logica, sembra permettere.
Tant'e', che il tutto passa attraverso un'apposita Legge costituzionale e non per le normali procedure.
Ma allora, cosa potrebbe impedire la nascita di un'Assemblea Costituente, o un diverso Organo per le revisioni costituzionali, laddove si intervenisse con analoga Legge costituzionale?

am> FR> Se cambia il metodo di composizione dell'Organo preposto alle modifiche
am> FR> costituzionali, non si dovrebbe cambiare anche l'art. che queste
am> FR> modifiche regolamentava secondo un diverso equilibrio?

am> Anche su questo punto non siamo evidentemente d'accordo. Mi
am> spiego. La Costituzione NON PREVEDE in nessuna parte l'obbligo ad
am> eleggere i parlamentari tramite una particolare legge elettorale.
am> Tanto e' vero che la legge elettorale non e' una legge costituzionale.
...
am> Bene, pensiamo che la legge elettorale sia degna di
am> appartenere al corpus costituzionale? Allora, essendo in
am> tema, operiamo una revisione ed inseriamola nel testo nella sezione dedicata
am> alle camere.
am> Pensiamo, come sembra, che basti una legge ordinaria?
am> Allora da questa non si puo' far discendere l'esigenza di eleggere una nuova
am> Costituente.

Supponiamo che si arrivi a togliere anche la residua quota del 25% di proporzionale ed andiamo alle elezioni.
Rifondazione sparisce, la Lega sparisce, i Riformatori ed i Verdi se non si alleano con qualcuno spariscono, e cosi' via.
Cambia qualcosa oppure no laddove si va a discutere della revisione della Costituzione (ma non solo!)?
Io dico di si'. Cambia a tal punto che se e' vero che la Costituzione dovrebbe essere, in primo luogo, un patto fra tutti i cittadini, nel momento stesso che la somma delle minoranze viene "tecnicamente" esclusa dall'eventuale riscrittura o modifica della stessa... be', per quello che mi riguarda il patto e' bello e che defunto.
E' evidente che ci troviamo di fronte a delle leggi ordinarie che non possono non influenzare il regolare funzionamento di un determinato sistema di equilibri; e se l'equilibrio viene rotto, va ripristinato, altrimenti vengono meno anche le ragioni del patto.

am> Quanto alla questione dell'uso indiscriminato del
am> referendum abrogativo, non e' del tutto esatto quello che dici. La Corte
am> Costituzionale ha espresso nella sentenza n=B0 16/1978 la inammissibilita' di tale
am> referendum su questioni di rilevanza o copertura costituzionale o su leggi
am> ordinarie a contenuto costituzionalmente vincolato, quindi la Costituzione non si
am> cambia un pezzo alla volta a mezzo referendum.

Beh, credo che non sia sfuggito a nessuno il gran discutere intorno alla presunta nuova Costituzione materiale posta in essere dalle nuove leggi elettorali. Paradossalmente, ci troviamo di fronte ad un problema inverso: anziche' far sottostare le leggi ordinarie alla Costituzione, c'e' l'urgenza di adeguare la Costituzione ad una legge ordinaria... !!!
E in effetti, la modifica delle leggi elettorali ha di fatto comportato radicali mutamenti, nella sostanza, della nostra Costituzione.
In altre parole, anche se alcuni art. della Carta Costituzionale non sono stati cambiati, sono stati di fatto svuotati di ogni valore... praticamente abrogati!
Lasciando per di piu' un vuoto ancora tutto da riempire.

Ciao



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